Venerdì 6 giugno si terrà, presso l’Aula Magna dell’ospedale di Cona, la quarta edizione del Corso di Aggiornamento in tema di Patologia Osteometabolica dal titolo “Salute dell’osso: osteoporosi e non solo”.

L’evento è organizzato grazie all’impegno dell’Unità Operativa di Endocrinologia e Malattie del Ricambio dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Ferrara – rappresentata da Maria Rosaria Ambrosio e da Maria Chiara Zatelli (rispettivamente professore associato e direttrice del Reparto) – e di Gloria Bonaccorsi dell’Università di Ferrara.

Il congresso rappresenta un’occasione per approfondire e aggiornarsi sulle più recenti novità in materia di diagnosi e trattamento delle patologie osteometaboliche, grazie al contributo di esperti nazionali e internazionali del settore.

Il corso si propone di affrontare le tematiche della fragilità ossea con particolare attenzione alle metodiche diagnostiche. Verranno esaminati contesti clinici specifici come le patologie da malassorbimento, quelle oncologiche e renali, la gravidanza e l’obesità; inoltre, si affronterà anche il tema della salute dell’osso in pazienti transgender, condizione emergente nella pratica clinica. Sarà inoltre fatto il punto sulle strategie di utilizzo dei farmaci anti-osteoporotici, per massimizzare l’efficacia e la sicurezza delle terapie, al fine di ridurre il rischio di frattura. L’evento promuove un approccio multidisciplinare e di rete tra ospedale e territorio. Durante la giornata saranno considerate le opportunità offerte dalla tecnologia per facilitare il percorso di cura dei pazienti affetti da fragilità scheletrica.

L’osteoporosi rappresenta la più comune malattia metabolica dell’osso, influenzata da molteplici fattori di rischio, patologie e farmaci. Una gestione efficace di queste condizioni richiede una profonda conoscenza dei meccanismi fisiopatologici, un’accurata diagnostica (radiologica, ecografica e medico-nucleare) ed un approccio mirato agli esami di laboratorio. Il riconoscimento tempestivo e corretto delle diverse forme è cruciale per trattare le ripercussioni sull’osso e la patologia di base.