Cronaca
30 Maggio 2025
Un 44enne di nazionalità pakistana in una circostanza avrebbe spinto giù dalle scale la figlia di 15 anni che era da poco stata operata alle ginocchia

Papà violento con la moglie, usa le figlie per procurarsi la droga

di Davide Soattin | 3 min

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È stato condannato a cinque anni di carcere per aver più e più volte picchiato e minacciato di morte la moglie e le figlie minorenni, spingendo violentemente una di queste ultime, che era appena stata sottoposta a un’operazione chirurgica alle ginocchia, giù dalle scale di casa. In altre circostanze invece avrebbe utilizzato – dietro la minaccia di far loro male – le bambine, mostrandole ad alcuni sconosciuti, per suscitare pietà e ottenere soldi che poi utilizzava per comprare la droga.

È quanto ieri mattina (giovedì 29 maggio) ha inflitto il collegio del tribunale di Ferrara a un 44enne di nazionalità pakistana, finito alla sbarra con l’accusa di maltrattamenti aggravati in famiglia per fatti avvenuti dal gennaio 2020 all’ottobre 2022, quando fu allontanato dalla casa famigliare. Vittime di quella soffocante e pesante spirale di violenza fisica, verbale e psicologica – appunto – la moglie connazionale 39enne, le tre figlie e il figlio della coppia che a quel tempo avevano rispettivamente 15, 9, 8 e 2 anni.

I capi d’accusa parlano principalmente di litigi sfociati in aggressioni fisiche con calci e schiaffi al volto della moglie, scaturiti dall’uso improprio che l’uomo faceva del denaro familiare, sperperandolo nell’acquisto di sostanze stupefacenti. A farne le spese anche la figlia maggiore dei due, aggredita e minacciata di morte con la madre con frasi come “Io ti uccido, come ti permetti di alzare la voce davanti a me, sei rovinata nello studio, qua in Italia ti ha rovinato tutto” e “ti ucciderò anche a te e alle tue sorelle”.

In alcune circostanze sarebbe stata la madre a salvare la figlia da quei comportamenti violenti, altre – viceversa – sarebbe stata la 15enne a riuscire a far desistere il padre, come quando quest’ultimo – a inizio 2020 – prese per il collo la moglie, che era incinta dell’ultimogenito, e la strinse come per soffocarla. In un’occasione la giovane chiamò anche le forze dell’ordine. Non furono risparmiate nemmeno le figlie di 9 e 8 anni, che – secondo la Procura – furono costrette a subire le botte dell’uomo, quando quest’ultimo si arrabbiava con loro.

Ma non solo. Le due furono usate come ‘oggetto’ dal padre che, con l’obiettivo di impietosire, dietro il ricatto di picchiarle se avessero raccontato qualcosa alla madre, le mostrava a sconosciuti per farsi dare del denaro che diceva sarebbe servito per il sostentamento familiare, ma che – in  realtà – utilizzava per acquistare la droga. Lo avrebbe fatto anche con la 15enne, mentre era ricoverata in ospedale per un’operazione alle ginocchia, riprendendola allettata in videochiamata con un uomo contro la propria volontà.

E proprio all’operazione alle ginocchia della giovane è legata quella che forse è la più aberrante contestazione di tutta la vicenda, quando a ottobre 2021 – pochi giorni dopo le dimissioni dall’ospedale – il 44enne spinse la 15enne giù per le scale condominiali, provocandone la caduta.

I maltrattamenti a cui l’uomo aveva sottoposto la moglie e le figlie proseguirono fino al 10 ottobre 2022, quando la donna – esausta da quel clima irrespirabile – decise di dire basta e di andare dai carabinieri per denunciare tutto. Un gesto, quello della 39enne (assistita dall’avvocato Carlotta Occari) che diede il là all’inchiesta con cui la Procura di Ferrara – pm Isabella Cavallari – riuscì a ricostruire un quadro accusatorio attorno al 44enne, che già era stato arrestato nel 2016 per spaccio nel tragitto tra il Pakistan e l’Italia.

Ieri (giovedì 29 maggio) – a distanza di oltre due anni dalla fine di quell’incubo – l’uomo è stato condannato in primo grado.

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