di Emanuele Gessi
Durante l’ultimo comizio in piazza Trento Trieste a Ferrara si è parlato del quesito referendario dedicato alla cittadinanza, un tema che riguarda da vicino “la vita delle persone e le loro lotte” e per cui votare sì al dimezzamento dei tempi di residenza legale Italia (da 10 anni si passerebbe a 5 come prima della legge del 1992) sarebbe “un piccolo ma fondamentale gesto per dare il via a una rivoluzione culturale nel Paese”.
L’iniziativa del 28 maggio, promossa da Cgil, e a cui ha preso parte una platea di 60 persone, è stata animata dagli interventi di Deepika Salhan e Alessandra Annoni, che hanno sottolineato come in nessun modo, votando a favore dell’abrogazione si metterebbe mano ai requisiti ora richiesti per ottenere la cittadinanza, ma “si ridarebbe dignità alle persone straniere che, essendo già in larga parte inserite nel mondo del lavoro, contribuiscono con oltre 154 miliardi di valore aggiunto, ossia il 9% del PIL italiano”.
“L’8 e il 9 giugno – ha dichiarato Salhan, co-presidente del comitato nazionale del Referendum Cittadinanza – abbiamo la possibilità di scardinare quella potente barriera che intercorre fra “noi e tu”, capace di creare veri confini quando sei straniera. Non è possibile iniziare a parlare di cittadinanza solo quando degli atleti olimpici con un background migratorio salgono sul podio. Noi non ci stiamo più. Il 10 giugno voglio svegliarmi in un’Italia che ha deciso di stare dalla parte giusta della storia”.
A sviluppare ulteriormente il dibattito ci ha pensato Annoni, docente di diritto europeo dell’immigrazione a Unife, che ha rilevato quanto sarebbe importante dare un segnale forte al Parlamento riguardo al fatto che abrogare l’articolo 9 rappresenterebbe soltanto un primo passo: “Votare sì vuol dire trasmettere un messaggio chiaro al Parlamento, per chiedere di cambiare la legge 91 e attualizzarla, perché la nostra società non è più quella del 1992 (quando è stata scritta, ndr). Con l’abrogazione si agevolerebbe la vita anche dei tanti figli minori, perché quando uno dei genitori diventa cittadino italiano anche loro acquisiscono automaticamente la cittadinanza. Snellire le tempistiche richieste, sarebbe importante anche in quest’ottica”.
A fare gli onori di casa, durante l’evento di mercoledì sera, è stato Michele Felletti, di Cgil-Flc, che ha introdotto le due ospiti, mentre fra il pubblico si è registrata la presenza anche di Veronica Tagliati, segretaria generale Cgil, e di Nicola Minarelli, segretario provinciale Pd.
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