Politica
27 Maggio 2025
Il segretario della Cgil sul quinto quesito referendario dell'8 e 9 giugno: "Dobbiamo scegliere se vogliamo essere un Paese fondato sulla paura o sui diritti"

Cittadinanza. “Gli unici che hanno il paradiso in terra sono i soldi”

di Redazione | 3 min

Leggi anche

Marescotti condannato per diffamazione verso Balboni

Questa la frase contestata: “Qualcuno con memoria può raccontare cosa e chi era il senatore Balboni negli anni di piombo qua a Ferrara? Perché mi hanno raccontato storie incredibili di ragazzine fuori da una scuola..."

Costruire ponti, non illusioni

Costruire ponti per unire, per il bene di tutti. Se questa è l’esortazione che papa Leone XIV non esita a ripetere, di certo non allude al ponte sullo stretto di Messina, cavallo di battaglia del Ministro Salvini, la cui manovra in quattro e quattr’otto ha sottratto per un 70% anche nella nostra provincia i fondi destinati alla manutenzione e messa in sicurezza delle strade

di Elena Coatti

Copparo. “Per i soldi abbiamo creato i paradisi fiscali, gli unici che hanno il paradiso in terra. E per gli esseri umani cosa c’è? Dovremmo avere paura di un’altra persona che semplicemente, come me, vuole avere il diritto di muoversi, vivere e lavorare? Non dovremmo avere paura di chi ci sfrutta e che ci mette l’uno contro l’altro?”.

Al Teatro De Micheli di Copparo, Maurizio Landini, segretario generale della Cgil, risponde così alla domanda del direttore di Estense.com, Marco Zavagli, sul diritto di cittadinanza.

Con parole taglienti, che uniscono ironia e indignazione, Landini smaschera la contraddizione di un sistema in cui chi evade le tasse trova rifugi dorati, mentre chi lavora, paga e rispetta la legge è costretto ad attendere oltre dieci anni per diventare cittadino italiano.

Non risparmia, quindi, la stoccata al modello economico globale: “I soldi possono girare liberamente, hanno i loro paradisi. Ma chi scappa dalla guerra o dalla fame no. Noi abbiamo costruito un mondo in cui il paradiso è per il capitale, e l’inferno per le persone”.

Ma Landini non si limita a ribadire il sostegno della Cgil al referendum che propone di ridurre da 10 a 5 anni il tempo necessario per ottenere la cittadinanza italiana. Scava, invece, in profondità, intrecciando testimonianze reali e riflessioni che toccano il cuore di un Paese ancora attraversato da paure fittizie e retoriche securitarie.

A partire sia da certa politica che ha trascurato la normativa sulla cittadinanza, che da quella che negli anni ha alimentato la narrazione tossica del “Paese invaso”. “Abbiamo italiani all’estero che votano senza aver mai messo piede in Italia e persone che vivono qui da vent’anni che lavorano, pagano le tasse, vivono con noi, ma che non possono neanche esprimere un voto. Questo è il vero cortocircuito democratico”, spiega Landini, citando il caso di una ragazza tunisina che, arrivata all’età di nove mesi in Italia e ora 28enne, ancora non ha accesso alla cittadinanza per un cavillo burocratico.

Il leader del sindacato porta altri esempi concreti: dai cantieri navali di Monfalcone, dove lavorano migliaia di operai stranieri “in appalto e subappalto, senza spogliatoi né mensa“, alle comunità di giovani nati e cresciuti in Italia, ma ancora senza cittadinanza. Un’Italia che, secondo Landini, si regge sul lavoro di chi viene escluso dai diritti fondamentali.

“Siamo un Paese che invecchia, con i giovani italiani che se ne vanno. Abbiamo bisogno di chi vuole venire qui, lavorare, contribuire. Il problema non è chi arriva, ma chi fugge – conclude Landini -. E se non cambiamo rotta, il rischio è l’irrilevanza economica e sociale”. Il referendum dell’8 e 9 giugno “è una questione di civiltà: dobbiamo scegliere se vogliamo essere un Paese fondato sulla paura o sui diritti“.

Grazie per aver letto questo articolo...
Da 18 anni Estense.com offre una informazione indipendente ai suoi lettori e non ha mai accettato fondi pubblici per non pesare nemmeno un centesimo sulle spalle della collettività. Il lavoro che svolgiamo ha un costo economico non indifferente e la pubblicità dei privati non sempre è sufficiente.
Per questo chiediamo a chi quotidianamente ci legge e, speriamo, ci apprezza di darci un piccolo contributo in base alle proprie possibilità. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di ferraresi che ci leggono ogni giorno, può diventare fondamentale.

 

OPPURE se preferisci non usare PayPal ma un normale bonifico bancario (anche periodico) puoi intestarlo a:

Scoop Media Edit
IBAN: IT06D0538713004000000035119 (Banca BPER)
Causale: Donazione per Estense.com