Torna anche quest’anno uno degli appuntamenti più attesi del Palio di Ferrara: Il Magnifico Corteo. Una serata di emozioni, eleganza e storia che vedrà sfilare la Corte Ducale e le otto Contrade cittadine lungo le vie del centro, in un tripudio di costumi, colori e rievocazioni rinascimentali.
La manifestazione avrà inizio questa sera, sabato 24 maggio, alle ore 20 in Piazzale Medaglie d’Oro con il raduno dei partecipanti. La Corte Ducale aprirà la sfilata seguita, nell’ordine, dalle contrade di Borgo San Giovanni, Borgo San Luca, Borgo San Giacomo, Rione Santa Maria in Vado, Rione Santo Spirito, Rione San Benedetto, Rione San Paolo e Borgo San Giorgio. Il corteo percorrerà Corso Giovecca fino al Castello Estense, per concludersi in Piazza Castello con la cerimonia ufficiale di iscrizione delle Contrade.
I temi: un mosaico di simboli, storia e immaginazione
Corte Ducale – “Per puncto d’astrologia” è il titolo della rievocazione della Corte, che riporta all’ingresso di Borso d’Este a Ferrara nel 1471, dopo la sua nomina a duca da parte di Papa Paolo II. Costumi sontuosi, riferimenti agli affreschi del Salone dei Mesi di Palazzo Schifanoia e la figura enigmatica della cartomante evocano un mondo dove astrologia, arte e politica si intrecciavano in una delle corti più colte d’Europa.
Borgo San Giovanni – Celebra Ludovico Ariosto e l’amore tra Bradamante e Ruggero, protagonisti dell’Orlando Furioso. Un corteo immerso nella letteratura, con la maga Melissa, l’Ariosto nel suo studio e un inno alla fantasia e all’identità culturale estense.
Borgo San Luca – Propone un viaggio tra scienza e natura, ispirato allo studiolo della Delizia di Belfiore. Le muse Urania e Polimnia guidano un corteo che fonde astronomia e agricoltura, simboli del sapere e del lavoro, nel segno del Rinascimento ferrarese.
Borgo San Giacomo – Porta in scena un evento storico del 1475: il dono del riso da parte di Galeazzo Maria Sforza a Ercole I d’Este. Il corteo, aperto dal carro della Dea Cerere, celebra l’arrivo del prezioso cereale, simbolo di abbondanza e sostentamento per il popolo. Un episodio emblematico del legame tra diplomazia, agricoltura e solidarietà.
Rione Santa Maria in Vado – Rievoca l’entrata trionfale a Napoli di Eleonora d’Este d’Aragona nel 1477. Una messa in scena ricca di riferimenti allegorici, battaglie sceniche e suggestioni legate alla Fortuna, che affondano le radici nelle cronache aragonesi del tempo.
Rione Santo Spirito – Rende omaggio all’ingresso trionfale di Lucrezia Borgia a Ferrara nel 1502. Un corteo sfarzoso con recite, canti e fanfare che esalta la figura della duchessa tra fasto e mito, restituendo l’eco eterna di un evento che colpì la fantasia di intere generazioni.
Rione San Benedetto – Con “O Triumphale Diamante” celebra Ercole I d’Este, la sua visione urbana e la simbologia dell’anello con diamante e margherita. Il corteo unisce architettura, araldica e fede, con riferimento al Palazzo dei Diamanti e ai valori spirituali cari al duca.
Rione San Paolo – Sceglie un tema biblico e morale: la lettera ai Galati di San Paolo, tra opere della carne e Frutto dello Spirito. Il corteo diventa percorso simbolico tra vizi e virtù, culminando nella fusione di bianco e nero, segno di un amore che supera ogni divisione.
Borgo San Giorgio – Riporta in vita la storia di un borgo attorno al fiume. Con l’Idra domata dal fuoco e la vita quotidiana del popolo, tra monaci, vigneti e mercati, il corteo si ispira alle placchette argentee di Alfonso I e racconta la vitalità di una comunità plasmata dall’acqua e dal lavoro.
Alle ore 21.40, l’ingresso in Piazza Castello della Corte Ducale darà inizio alla cerimonia dell’Editto del Palio, con l’araldo che chiamerà una a una le Contrade per l’iscrizione ufficiale. Ogni gruppo avrà cinque minuti per completare la propria presentazione.
Una giuria di esperti, posizionata presso l’angolo 4S della piazza, giudicherà la qualità storica e artistica dei cortei. Il premio intitolato a Nino Franco Visentini sarà assegnato lunedì 26 maggio.
Il Magnifico Corteo si conferma così non solo una rievocazione, ma un’opera collettiva di memoria e identità. Un tributo alla Ferrara che fu e alla Ferrara che continua a vivere nella passione delle sue Contrade.
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