“Sono tutti salvi i 5 macachi di Ferrara”. Soddisfatte associazioni come Animal Defenders, Animal Liberation, Limav Italia, Lav che per anni hanno promosso manifestazioni, flash mob e cortei. “Clarabella, Eddi, Cleopatra, Cesare e Archimede – scrivono – sono stati trasferiti in un centro di recupero specializzato nel sud della Spagna. Qui potranno finalmente sperimentare comportamenti che fino ad ora erano stati loro negati nello stabulario dell’ateneo ferrarese, come arrampicarsi, sentire l’erba sotto le zampe, la pioggia e il calore del sole”.
“Dopo l’Università di Modena e Reggio Emilia e quella di Verona – continuano -, anche Unife ha ceduto i macachi usati per la sperimentazione”. Ricordano che “la battaglia per la loro liberazione era cominciata nel 2014″.
“Siamo molto soddisfatti – dicono – di questo risultato che corona positivamente una lotta che non si è mai fermata e che ci ha visti lavorare compatti per un obiettivo comune. Ci preme ringraziare le centinaia di cittadini che hanno sfilato in corteo assieme a noi e che hanno firmato la nostra petizione indirizzata a UniFe”.
A restare aperta è però la vertenza legale, “dopo che l’Università era stata fatto oggetto di denuncia penale per maltrattamento di animali da parte dell’avvocato David Zanforlini per conto di Animal Liberation e Limav Italia, procedimento in cui sono intervenute anche le associazioni Leal e Leidaa con l’avvocata Aurora Lo Prete, e Oipa con l’avvocata Claudia Taccani”.
Ricordano la morte del macaco Orazione ma, dicono, “al di là degli strascichi legali, rimane la soddisfazione per la chiusura dell’ennesima linea di ricerca su primati”.
“È una buona notizia anche per l’Università di Ferrara – concludono -, che avrà la possibilità di condurre ricerca di base con metodi ben più predittivi, moderni ed etici”.
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