Politica
24 Maggio 2025
Il presidente di Upi Emilia Romagna Giorgio Zanni: "Quella operata è una scelta incomprensibile e scellerata"

Manutenzione stradale. I tagli del governo mettono a rischio la sicurezza

di Redazione | 3 min

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Tra il 2025 e il 2026 saranno 3,8 milioni di eruo in meno quelli trasferiti da Roma alla Provincia di Ferrara per la manutenzione delle strade. Se si guarda al triennio 2025-2028 si arriva a meno 6,5 milioni di euro.

Tagli lineari che colpiranno le province dell’Emilia Romagna per 66 milioni di euro e che fanno lanciare un grido d’allarme a Upi Emilia Romagna e ad Ance. L’Emilia Romagna è infatti tra le regioni più colpite con tagli pari al 48% delle risorse inizialmente previste. E a preoccupare ancora di più è la situazione nel solo biennio 2025–2026, dove la riduzione raggiunge il 70%, con 38,5 milioni di euro sottratti su un totale previsto di 55 milioni.

Siamo allibiti dai tagli che il Governo ha disposto sulla manutenzione delle strade provinciali – dice Giorgio Zanni, presidente di Upi Emilia Romagna -, che nella nostra Regione rappresentano il reticolo fondamentale su cui poggia il sistema produttivo locale. Quella operata dal Governo è una scelta incomprensibile e scellerata, che respingiamo e contesteremo in ogni sede istituzionale, affinché possa essere rivista per il bene di tutti i cittadini emiliano romagnoli”.

Sulla stessa linea Maurizio Croci, presidente di Ance Emilia Romagna, che commenta: “Si tratta di una scelta che mette a rischio la sicurezza delle nostre strade, già segnate negli ultimi due anni dal dissesto causato dagli eventi alluvionali. Questo taglio rischia di bloccare interventi strategici programmati e per quali è stata fatta la progettazione, quindi pronti da cantierare. A maggior ragione in un territorio come il nostro, che ancora sta facendo i conti con infrastrutture danneggiate e in alcuni casi ancora inagibili, a seguito delle alluvioni. Colpire gli enti locali su un tema tanto delicato significa fermare non solo il regolare funzionamento delle infrastrutture, ma anche il loro sviluppo. La scelta preoccupa il settore anche sul fronte occupazionale, vista la contrazione del mercato dovuta alla progressiva chiusura delle misure straordinarie del Pnrr e dei bonus edilizi”.

Upi Emilia Romagna e Ance Emilia Romagna chiedono che vengano ripristinate almeno le risorse già assegnate per il biennio 2025–2026, pari a 385 milioni di euro a livello nazionale, e che venga garantita agli enti territoriali la possibilità concreta di attuare gli interventi previsti, senza ulteriori incertezze o penalizzazioni.

I tagli nelle Province emiliano romagnole e la citta Metropolitana di Bologna:
Bologna: -6,8 milioni nel biennio 2025-2026 e -11,8 milioni sul quadriennio 2025-2028;
Ferrara: -3,8 milioni (2025-2026) e -6,5 milioni (2025-2028);
Forlì-Cesena: – 4 milioni (2025-2026) e -6,9 milioni (2025-2028);
Modena: – 5 milioni (2025-2026) e -8,7 milioni (2025-2028);
Parma: – 4,1 milioni (2025-2026) e -7 milioni (2025-2028);
Piacenza: – 3 milioni (2025-2026) e -5,1 milioni (2025-2028);
Ravenna: – 4 milioni (2025-2026) e -6,9 milioni (2025-2028);
Reggio Emilia: – 4,9 milioni (2025-2026) e -8,5 milioni (2025-2028);
Rimini: – 2,7 milioni (2025-2026) e -4,6milioni (2025-2028).

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