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Un normale viaggio in autobus verso la scuola si è trasformato in un episodio di violenza e prepotenza. È accaduto la mattina del 28 ottobre scorso a Ferrara
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Era finito alla sbarra con la duplice accusa di appropriazione indebita e danneggiamento. Ma alla fine – durante l’udienza predibattimentale di ieri (martedì 20 maggio) – il giudice del tribunale di Ferrara ha dichiarato sentenza di non luogo a procedere nei propri confronti per intervenuta prescrizione.
È finito così, con un nulla di fatto, il processo a carico di un sacerdote romano di 57 anni.
Secondo l’accusa iniziale, tra il novembre 2017 e il giugno 2019, il 56enne avrebbe approfittato della nomina ricevuta dall’allora arcivescovo Luigi Negri a custode delle reliquie della Diocesi di Ferrara e Comacchio per appropriarsi di alcune di indubbio valore storico e culturale e danneggiarne altre.
In tutto, la Procura di Ferrara gli contestava l’appropriazione di quarantuno reliquiari e delle relative reliquie custodite negli armadi chiusi dentro alla Cattedrale di Ferrara, considerati – a tutti gli effetti – beni di interesse storico e artistico sottoposti a tutela.
Di quei quarantuno (oggi tutti restituiti, ndr), secondo l’impianto accusatorio, otto sarebbero stati quelli che poi avrebbe danneggiato e manomesso.
A svolgere gli accertamenti erano stati i carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale, intervenuti dopo la denuncia-querela sporta nel 2019 da don Ivano Casaroli, all’epoca arciprete della Cattedrale, nonché presidente del Capitolo della Cattedrale.
Parte civile nel procedimento era infatti il Capitolo della Cattedrale, assistito dagli avvocati Riccardo Caniato, Filippo Maggi e Tiziano Tagliani, che aveva rivendicato “un ingente danno di natura patrimoniale conseguente alle ipotesi di reato al vaglio del giudice”.
Lo scorso 4 maggio però per entrambi i capi d’accusa è intervenuta la prescrizione, dal momento che sono trascorsi sette anni e mezzo dai fatti inizialmente contestati – e risalenti al 2017 – e quindi ieri il giudice ha pronunciato sentenza di non luogo a procedere nei confronti del sacerdote.
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