Un’alleanza tra agricoltura, ricerca e innovazione per contrastare i danni da elateride nella coltivazione della patata: è il progetto P.A.T.A.T.A. (Produrre aggregando tecnici e agricoltori, tutelando l’acqua), presentato martedì 6 maggio alla fiera Macfrut di Rimini, finalizzato a rilanciare in chiave sostenibile e innovativa la filiera della pataticoltura in Emilia-Romagna. Il progetto è promosso da Agripat, con la collaborazione di partner di rilievo come l’Università degli Studi di Ferrara, Romagnoli F.lli S.p.A., il Consorzio Patata Italiana di Qualità, Horta, Cer – Consorzio di Bonifica del Canale Emiliano Romagnolo, Cso Italy, Dinamica e numerose aziende agricole del territorio.
La presentazione si è tenuta in occasione del The International Potato Symposium, evento internazionale dedicato alla patata e alla sua filiera, che ha riunito operatori e stakeholder mondiali per confrontarsi su tematiche tecnico-scientifiche e sulle sfide produttive e commerciali legate sia al consumo fresco che al trasformato.
Riccardo Rocchi, coordinatore di Agripat Società Agricola Cooperativa e del progetto stesso, ha illustrato obiettivi e strategie del progetto ad un pubblico attento fatto di tecnici, agricoltori e rappresentanti del settore. Sottolinea Rocchi: “Grazie a una solida alleanza tra agricoltori, tecnici e ricercatori, l’Emilia-Romagna può guidare la transizione verso una pataticoltura più moderna, sostenibile e competitiva”.
Il progetto, cofinanziato dal CoPSR e attivo fino al 2027, punta a introdurre soluzioni digitali e sostenibili per affrontare le principali criticità della coltivazione della patata in Emilia-Romagna. Tra i risultati attesi, rientrano: studi approfonditi sulle diverse specie di elateridi, valutazione dei danni che questi insetti causano alla filiera pataticola e conseguente valutazione di differenti strategie a basso impatto per contrastarli, l’adozione di metodi di irrigazione più efficienti e l’adozione di sistemi innovativi di digital farming.
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