“Morirai in un incidente d’auto“, “Farai la fine di un pollo“, “Quando tornerò in Italia te ne accorgerai“. Sono solo alcune delle minacce di morte che – da settimane – il 40enne avvocato ferrarese Enrico Segala sta ricevendo da un cliente di nazionalità nigeriana di 39 anni, espulso lo scorso marzo dal territorio nazionale, che ora rivuole indietro 400 euro – parte delle spese legali sostenute – perché, secondo lui, il legale sarebbe colpevole di non aver fatto abbastanza per impedirne l’espulsione.
Tutto ha inizio ad aprile 2024, quando l’uomo viene raggiunto da un primo decreto di espulsione, che però – dopo l’impugnazione dell’avvocato Segala – il giudice di pace decide di annullare. Passa circa un anno e a marzo scorso, il 39enne ci ricasca di nuovo e viene trasferito al Cpr di Gorizia per il rimpatrio. Il legale presenta così un secondo ricorso ma – a differenza della prima circostanza – il giudice di pace decide di non sospendere l’efficacia del provvedimento e di espellere l’uomo.
La vicenda però non si esaurisce. Dalla Nigeria infatti, dopo il rimpatrio, il cliente inizia a ‘bombardare’ insistentemente l’avvocato con telefonate e messaggi per riavere parte dei soldi spesi per le pratiche. Lo fa con telefonate e con decine e decine di messaggi su WhatsApp da più utenze telefoniche con cui promette al legale di fargliela pagare, principalmente prospettandogli – a suon di minacce di morte – una brutta fine attraverso riti voodoo e il ricorso alla magia nera e all’evocazione di spiriti.
In particolare, in uno dei messaggi, fa sapere all’avvocato Segala di aver fornito una foto che lo ritrae al native doctor della propria comunità, figura che possiede una ampia conoscenza della natura e della spiritualità nelle zone rurali della Nigeria, con l’obiettivo di fargliela pagare.
“Oggi che è aumentata la povertà e il disagio sociale, è aumentato anche il conflitto e, a volte, chi finisce per rimetterci è la figura del legale o di colui che cerca di mediare e risolvere i problemi” afferma Segala, contattato da Estense.com.
L’avvocato fa sapere che per le gravi minacce subite sta procedendo presso le sedi competenti. “È il primo episodio davvero spiacevole in dieci anni di professione, ma non mi fermerà di certo. Mi impegnerò ancora per il lavoro, l’integrazione e la tutela delle fasce più deboli”.
Grazie per aver letto questo articolo...
Da 18 anni
Estense.com offre una informazione indipendente ai suoi lettori e non ha mai accettato fondi pubblici per non pesare nemmeno un centesimo sulle spalle della collettività. Il lavoro che svolgiamo ha un costo economico non indifferente e la pubblicità dei privati non sempre è sufficiente.
Per questo chiediamo a chi quotidianamente ci legge e, speriamo, ci apprezza di darci un piccolo contributo in base alle proprie possibilità. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di ferraresi che ci leggono ogni giorno, può diventare fondamentale.
OPPURE se preferisci non usare PayPal ma un normale bonifico bancario (anche periodico) puoi intestarlo a:
Scoop Media Edit
IBAN: IT06D0538713004000000035119 (Banca BPER)
Causale: Donazione per Estense.com