Sono 49 i defibrillatori semiautomatici e automatici esterni Dae consegnati dalle Aziende Sanitarie Ferraresi alle Forze dell’Ordine che operano sul territorio provinciale. La cerimonia di consegna in Aula Arlotti all’ospedale di Cona si è svolta lo scorso 7 maggio. Invitate a partecipare le autorità destinatari della donazione: Prefettura, Polizia di Stato, Carabinieri, Capitaneria di Porto, Guardia di Finanza, Vigili del Fuoco, Polizia Locale Unione dei Comuni Terre del Delta, Polizia Locale Unione Terre e Fiumi, Polizia Locale di Comacchio, Polizia Locale Terre Estensi Ferrara e il Comune di Ferrara, partner dell’AUSL del progetto “Ferrara città cardioprotetta” (assessora alle Politiche per la Salute e alla Polizia Municipale, Cristina Coletti). Un progetto di forte sinergia tra le istituzioni, come ha specificato la Direttrice Generale delle Aziende Sanitarie Ferraresi Nicoletta Natalini.
“Questa iniziativa riguarda tutte le Forze dell’Ordine che collaborano con le Aziende Sanitarie. L’idea è stata proprio quella di coinvolgere degli enti che già si occupano della sicurezza delle persone in modo capillare su tutto il territorio, a partire da Sua Eccellenza il Prefetto e a seguire tutte le Forze dell’Ordine della nostra provincia. L’iniziativa – spiega Nicoletta Natalini, Direttrice Generale delle Aziende Sanitarie Ferraresi – non prevede solo la consegna dei defibrillatori, ma anche un’adeguata formazione. Il nostro obiettivo, come Aziende Sanitarie, è di costruire inoltre una rete di cittadini competenti che possa intervenire per la tutela della comunità perché la salute è un bene pubblico oltre che individuale. I defibrillatori sono automatici e possono essere utilizzati da chiunque; pertanto dare la possibilità ai cittadini di sapere dove sono collocati e come intervenire in caso di arresto cardiaco improvviso è un modo per rendere tutti più sicuri. La Regione Emilia Romagna ha stanziato un finanziamento di di circa 120.000 euro per l’acquisto di 49 defibrillatori automatici. Sono stati consegnate alle Forze dell’Ordine e verranno messi sia all’interno delle rispettive sedi che all’interno di alcuni mezzi di soccorso.”
“Ferrara Provincia Cardioprotetta – sottolinea Massimo Marchesiello, prefetto di Ferrara – significa una maggiore sicurezza dal punto di vista dell’ordine pubblico e della salute. È un concetto sanissimo che abbiamo preso in carico con le Forze dell’Ordine per poter perimetrare tutta la città con la presenza di sistemi di defibrillazione semplici e intuitivi che possano essere utilizzati da tutti. Il nostro ruolo è di coordinare questa iniziativa così come anche altre iniziative fondamentali per la salute pubblica che stiamo prendendo in carico relative alla donazione del sangue e degli organi.”
“I casi di arresto cardiaco in Europa sono circa 400 mila all’anno – specifica Maurizio Giacometti, responsabile medico Servizio Emergenza Territoriale 118 -; in Italia 60 mila, nella provincia di Ferrara poco più di 600. Il tempo fa la differenza, bisogna intervenire con il massaggio cardiaco nei primissimi minuti dall’arresto, per far sì che cuore e cervello continuino a ricevere il nutrimento necessari per funzionare adeguatamente. Basti pensare che ogni minuto che passa la percentuale di sopravvivenza diminuisce di circa un 10%. quindi si interviene con il massaggio cardiaco di alta qualità che però non è risolutivo perché consente in un qualche modo, in maniera del tutto provvisoria di mantenere una sorta di circolo, una sorta di attività del cuore che viene fatta dall’esterno. Il massaggio cardiaco però non basta, è fondamentale la presenza immediata di un defibrillatore, soprattutto perché nel 70% dei casi i ritmi di arresto cardiaco sono i cosiddetti ritmi defibrillabili. Questo è il motivo principale per cui abbiamo fin da subito ritenuto opportuno fornire i defibrillatori alle Forze dell’Ordine, poiché capillarmente presenti su tutto il territorio”.
Come si interviene in caso di arresto cardiaco?
“In caso di arresto cardiaco – spiega Marco Orioli, dirigente infermieristico Servizio Emergenza Territoriale 118 – la prima cosa da fare è chiamare il numero unico dell’emergenza 112 per attivare il Sistema Sanitario. L’infermiere 118 provvede intanto a tranquillizzare la persona che sta allertando e a dare le istruzioni per gestire l’arresto cardiaco. Fatto questo, bisogna iniziare una rianimazione cardiopolmonare, che serve a guadagnare tempo e a ossigenare il cervello ritardando i danni dell’ipossia cerebrale, e associarla quanto prima all’utilizzo di un defibrillatore, con il quale è possibile risolvere l’anomalia cardiaca che ha originato l’arresto”.
I defibrillatori sono stati forniti in due configurazioni: i defibrillatori contenuti in una sacca da trasporto da inserire su mezzi mobili e quelli forniti all’interno di apposite teche da posizionare in punti strategici. Inoltre, la Legge 116 prevede che il defibrillatore possa essere utilizzato da chiunque anche senza una formazione specifica. Segue una spiegazione dettagliata del loro funzionamento:
La prima cosa da fare è aprire la confezione e il defibrillatore comincia a parlare dando indicazioni. Si prelevano gli elettrodi dall’apposita custodia, sulla confezione sono riportate le istruzioni su come vanno posizionati, ovvero uno a destra dello sterno sotto la clavicola e uno sotto la ascella sinistra in caso di pazienti di età superiore agli 8 anni. Se si ha a che fare con bambini di età inferiore agli 8 anni, si deve selezionare la modalità pediatrica, utilizzare le piastre apposite e posizionarle centralmente, una davanti sul torace e una sul dorso del bambino. Le dimensioni delle piastre per i bambini sono più piccole e hanno una riduzione dell’erogazione dell’energia elettrica. Le linee guida comunque dicono che a prescindere dalle piastre che si hanno in dotazione, se abbiamo un arresto cardiaco ed è necessario utilizzare il defibrillatore, le piastre per adulti possono essere efficaci anche per bambini. I defibrillatori sono automatici, il che significa che fanno l’analisi e una volta fatta erogano la scarica in autonomia, dopo aver avvisato l’utilizzatore. Non serve nessun tipo di manovra aggiuntiva da parte di chi li utilizza. Sono inoltre monitorabili da remoto, per verificare in tempo reale il loro corretto funzionamento, eventuali problemi e guasti, lo stato delle batterie e delle piastre, a tutela di chi lo utilizza. Una volta posizionate le piastre, il defibrillatore avvisa che sta facendo l’analisi del ritmo cardiaco, quindi nessuno deve toccare il paziente. Una volta fatta l’analisi, il defibrillatore è impostato per riconoscere i due ritmi defibrillabili, che sono la fibrillazione ventricolare e l’attacco cardiaco ventricolare senza polso, che rappresentano circa il 60% degli arresti cardiaci. Una volta erogata la scarica il defibrillatore va in pausa per due minuti, durante i quali si ricomincia subito col massaggio cardiaco, e dopo due minuti fa un’altra analisi.
Se alla fine dell’analisi il dispositivo dice “shock non consigliato”, vuol dire che non ha rilevato uno dei due ritmi, quindi probabilmente la persona ha un arresto cardiaco dovuto ad altre cause, o un’altra patologia: in tal caso si ricomincia immediatamente col massaggio cardiaco, in attesa naturalmente che arrivi il 118.
“Ferrara Cardioprotetta è un progetto che ha visto il forte coinvolgimento dell’intero nostro territorio – conclude Cristina Coletti, Assessora Servizi Socio-Sanitari – e che soprattutto ha toccato il cuore di tutti i cittadini che hanno contribuito attivamente attraverso donazioni e dimostrando il loro sostegno. Un’iniziativa che sottolinea il valore della vita. Aumenta inoltre la soddisfazione dell’amministrazione comunale del nostro territorio, si aggiunge l’impegno e l’attenzione della Regione Emilia Romagna, che attraverso una donazione così importante, rivolta soprattutto alle forze dell’ordine, ha garantito un incremento della sicurezza sul nostro territorio.”
La puntata è visibile sul canale You Tube Ausl Ferrara a questo link https://youtu.be/mVjWRx3-SKE , sul canale You Tube di Estense.com a questo link https://youtu.be/ZwuJC7qkGco e sulle seguenti pagine Facebook: Azienda Usl Ferrara, Azienda Ospedaliero Universitaria S. Anna, Estense.com, Comune di Ferrara, Comune di Cento, Comune di Copparo, Comune di Codigoro, Ferrara Focus.