Argenta
11 Maggio 2025
La testimonianza in occasione di domenica 11 maggio che celebra la Festa della Mamma

Gloria, postina e madre di tre gemelli

di Redazione | 3 min

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Argenta. “Una sfida quotidiana”. In un mondo del lavoro dove le donne sono spessissimo meno pagate degli uomini e a volte anche costrette a licenziarsi per badare ai figli, Gloria racconta la sua storia di postina e madre di tre gemelli.

E lo fa, attraverso Poste Italiane, nella giornata di domenica 11 maggio che celebra la Festa della Mamma.

Gloria Foletti, portalettere del centro di distribuzione di Argenta svolge la sua “gita” quotidiana tra le frazioni di Longastrino, dove abita, e Anita, nel cuore della provincia ferrarese. Il tutto mentre a casa la aspettano tre gemelli, oggi adolescenti. Gloria, in Poste dal 1996 come portalettere, un lavoro che le piace perché a contatto con le persone e spesso di supporto a tanti. Diventa madre a 42 anni quando forse non ci credeva più ma poi quei tre strani puntini sull’ecografia fanno sobbalzare il cuore e i pensieri del suo compagno che al primo sguardo pensa da subito che quei tre puntini rappresentano tre figli…e così è.

“La mia è stata, ed è ancora oggi, una sfida quotidiana – racconta Gloria -. Quando sono nati i miei figli, tutto è cambiato. Il primo anno è stato complicato anche se il cuore esplodeva di gioia perché tanto desiderati. Non è stato facile, erano tre neonati e io lavoravo già come postina. I ritmi erano impegnativi ma ho stretto i denti”.

Dopo i mesi di maternità, Gloria ha ripreso a lavorare quando avevano otto mesi, “conciliare la vita personale con quella lavorativa non è stato affatto semplice ma non ho mai mollato. Qualcuno mi ha chiesto se ho mai pensato di abbandonare il lavoro ma non ho mai avuto un dubbio. Sono andata avanti con forza e caparbietà grazie anche all’aiuto della famiglia e del mio compagno in particolare”.

Nel suo racconto si intrecciano sacrificio e amore ma anche gratitudine. “Mi sono sentita supportata in ogni momento e in ogni circostanza – continua Gloria – e mi ritengo fortunata. Tutti i colleghi, oltre ai responsabili, hanno cercato di sostenermi, questo è stato fondamentale e non lo dimenticherò mai perché la solidarietà ha fatto la differenza e dimostra come anche dentro le grandi aziende, come Poste, ci siano persone pronte ad ascoltare”.

Il lavoro le ha dato l’opportunità di gestire la vita famigliare: “ancora oggi mi domando come sono riuscita a superare le difficoltà incontrate ma il ricordo di rientrare a casa al termine di una giornata lavorativa e l’abbraccio ai figli fa dimenticare ogni preoccupazione”.

Alla domanda su cosa rende felice una mamma lavoratrice, risponde che “rende felici riuscire gestire la propria indipendenza e trasmettere serenità ai figli. Io vivo di piccole cose e gran parte mi vengono donate proprio da loro, da un loro abbraccio, un piccolo o grande gesto ma anche dall’orgoglio che si intravede dai loro occhi quando mi sentono parare del mio lavoro”.

La donna ricorda poi un aneddoto legato al periodo della pandemia: “abitando in una piccola frazione dove ci conosciamo tutti e dove consegno la posta, è spesso capitato che qualche anziano si rivolgesse a me per gestire anche delle operazioni postali e lì ho visto i miei figli orgogliosi, dicendomi “mamma ti cercano tutti!””.

Poste Italiane ricorda che nella provincia di Ferrara il 65% dei suoi dipendenti è donna. Nei 97 uffici postali lavorano circa 400 donne, 77% delle quali ricoprono i ruoli direttivi. Anche quest’anno, per il quarto anno consecutivo, Poste Italiane ha ottenuto la certificazione “Top Employers” per la qualità delle politiche in tema di organizzazione e valorizzazione delle risorse umane.

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