Cronaca
9 Maggio 2025
Un 71enne ferrarese dovrà pagare 500 euro di multa per aver offeso Sergio Mazzini e il compianto professor Florio Ghinelli

Diffamò l’ex presidente comunale Avis. Condannato hater seriale

di Davide Soattin | 2 min

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Lo scorso martedì (6 maggio) il giudice Giovanni Solinas del tribunale di Ferrara ha condannato a 500 euro di multa un 71enne ferrarese, finito a processo per aver diffamato sui social Sergio Mazzini, l’ex presidente dell’Avis Comunale di Ferrara, e il compianto professor Florio Ghinelli, ex direttore sanitario dell’Avis Provinciale di Ferrara, scomparso a dicembre 2022.

I fatti risalgono al 18 maggio 2021 quando – su Facebook – l’uomo aveva pubblicato il testo di una lettera che aveva inviato circa un mese prima, il 14 aprile, all’allora presidente dell’Avis Provinciale, Davide Brugnati, e a cui non aveva mai ricevuto risposta.

Una missiva in cui aveva definito Mazzini come “un politico corruttore” e dove affermava di nutrire per lui la “massima disistima e il più totale disprezzo“, mentre – rivolgendosi a Ghinelli – lo aveva successivamente apostrofato come “uno spergiuro”. Poi, come se non bastasse, aveva aggiunto: “Se prima della conoscenza del pessimo Ghinelli ritenevo che donare il sangue ad Avis, con Mazzini presidente comunale, fosse come donarlo a Dracula, ora per quanto mi riguarda i Dracula sono due“.

Non contento aveva ulteriormente rincarato la dose. “Credo che questi politici delinquenti saranno ancora candidati e probabilmente rieletti” aveva scritto, etichettandoli entrambi – assistiti dall’avvocato Piero Giubelli – come “delinquenti mafiosi“.

Il 71enne non è comunque nuovo a questo tipo di processi che lo vedono imputato per diffamazione nei confronti di Sergio Mazzini. Già nel lontano 1993 era stato denunciato dall’ex presidente comunale di Avis, rimediando la prima di quattro condanne, se si conta anche quella dello scorso 6 maggio. Dopo l’episodio del 1993 infatti, ventitré anni più tardi, nel 2016, l’ex numero uno di Avis lo querelò nuovamente e furono aperti due procedimenti penali, entrambi poi finiti con sentenze di condanna in primo e secondo grado e successivo rigetto dell’impugnazione.

 

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