Cronaca
8 Maggio 2025
Archiviata la querela intentata dal sindacato di Polizia contro il rapper. Il riferimento era al sit-in davanti alle finestre del Municipio

Fedez definì il Coisp “famoso solo per aver difeso gli assassini di Aldrovandi”. Il giudice gli dà ragione

di Redazione | 3 min

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Aveva definito il Coisp “un sindacato di Polizia famoso solo ed esclusivamente per aver difeso gli assassini di Federico Aldrovandi”. E il gip di Milano ha archiviato la querela contro Fedez perché “l’accusa di aver difeso persone persone ritenute responsabili della morte di Federico Aldrovandi […] è una frase che corrisponde al vero”.

La giudice Nora Lisa Passoni, nel decreto di archiviazione, contestualizza quella frase detta dal cantante durante una puntata del suo podcast “Muschio Selvaggio” in riferimento al tristemente noto sit in del Coisp tenuto il 27 marzo 2013 davanti al municipio di Ferrara dove lavorava Patrizia Moretti, madre del ragazzo ucciso a 18 anni da quattro agenti di polizia.

Il sindacato manifestava contro la reclusione di tre dei quattro poliziotti, condannati in via definitiva per omicidio colposo. Nel corso della puntata “Il caso Aldrovandi con Patrizia Moretti” trasmessa il 29 gennaio del 2024 Fedez pronuncia la frase che gli costerà la querela per diffamazione aggravata da parte del sindacato.

La difesa, sostenuta dagli avvocati Gabriele Minniti e Andrea Pietrolucci, fa valere il diritto di critica. E la gip va oltre, scrivendo nelle tre pagine di motivazioni – fa sapere Repubblica Milano – che quella del rapper “è una frase che corrisponde al vero”.

Quel giorno i manifestanti si erano ritrovati in piazza Savonarola dietro lo striscione “La legge non è uguale per tutti. I poliziotti in carcere, i criminali a casa. Solidarietà, amicizia, speranza, affetto per Luca, Paolo, Monica, Enzo” (i quattro agenti responsabili della morte del giovane). Il sindaco di allora, Tiziano Tagliani, scese in strada per incontrare i manifestanti e chiedere invano di spostare il sit-in di qualche decina di metri.

Fu allora la stessa madre di Federico a scendere in piazza per srotolare di fronte ai sindacalisti la foto del figlio sul letto della morgue.

Anche di questo ha tenuto conto la giudice, scrivendo – si legge sempre su Repubblica Milano – che quell’espressione “sferzante” è proporzionata “all’indicibile dolore di cui stava rendendo testimonianza l’ospite Patrizia Moretti”. La gip giudica anche le parole del co-conduttore di Fedez, Davide Marra (non indagato nello stesso questo procedimento), che nel podcast aveva definito i manifestanti “complici quasi quanto gli assassini”.

“L’espressione di complicità – valuta la giudice -, pur innegabilmente forte, risulta conforme al legittimo esercizio del diritto di critica”.

Dopo quella manifestazione il Coisp aveva querelato decine e decine di persone. Tra queste anche Leonardo Fiorentini, che all’indomani di quella manifestazione espresse sul proprio blog il suo sdegno: “oggi abbiamo avuto la prova che la crudeltà umana può non avere limiti”.

Fiorentini identificava “il punto più becero della vicenda” nel “veder sacrificato quel minimo di umanità che dovrebbe albergare in ognuno di noi (anche nei dirigenti di un sindacato di polizia) di fronte alla ricerca di notorietà e fama”.

Quella frase finì tra i capi di imputazione per diffamazione aggravata. La relativa querela del Coisp si scontrò con la richiesta di archiviazione della pm Ombretta Volta della procura di Ferrara prima e poi, definitivamente, con l’archiviazione del gip Silvia Marini.

Questo perché, parole della pm, “affermare che l’azione del sindacato Coisp sia stata l’espressione di crudeltà umana e di mancanza di umanità poggia su un dato di fatto incontrovertibile, ossia che la manifestazione è avvenuta, se non proprio sotto la finestra dell’ufficio dove lavora la madre di Federico Aldrovandi, quantomeno davanti all’edificio in cui tale ufficio si trova”.

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