Cento
1 Maggio 2025
Marco Mattarelli analizza il bilancio 2024 e denuncia un calo di 65 milioni in otto anni: “Serve una gestione più trasparente e responsabile”

“Fondazione CRCento: un patrimonio da difendere”

di Redazione | 3 min

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Cento. Il 29 aprile 2025 si è tenuta l’assemblea dei soci della Fondazione Cassa di Risparmio di Cento, convocata per ottenere il parere – seppur non vincolante – sul bilancio relativo all’anno 2024. Un’occasione che ha spinto Marco Mattarelli, presidente dell’ex Associazione Piccoli Azionisti CRCento Spa e già capogruppo di Libertà per Cento in Consiglio comunale, a esprimere pubblicamente una valutazione sullo stato patrimoniale della Fondazione.

Mattarelli ha ricordato che, sebbene l’associazione dei piccoli azionisti sia formalmente cessata con la fusione della Cassa di Risparmio di Cento in Credem il 14 luglio 2021 – una data non priva di suggestioni storiche, coincidente con l’anniversario della presa della Bastiglia – i circa 10.000 piccoli azionisti esistono ancora oggi in qualità di soci Credem.

“Ho il dovere morale di rappresentare le loro ragioni – afferma Mattarelli – e analizzare il bilancio della Fondazione, che è a tutti gli effetti un patrimonio della città”.

Il bilancio 2024: patrimonio attuale e ricavi

Secondo l’analisi di Mattarelli, la Fondazione oggi possiede 4.601.995 azioni Credem, valutate circa 12 euro l’una (prezzo del 29 aprile), per un totale di oltre 55 milioni di euro. A queste si aggiungono:

  • 12,5 milioni in patrimonio netto della Holding CRCento Spa, che ha liquidato le azioni Credem a 10,40 euro;

  • 11,1 milioni in Btp e obbligazioni (notevole la vendita delle polizze Eurovita, definita “una mossa saggia”);

  • 3,2 milioni in certificati di deposito bancari;

  • 1,3 milioni in saldo di conto corrente;

  • 3,5 milioni in immobili e opere d’arte, tra cui l’edificio sopra il liceo Cevolani in via Guercino 47.

Il totale dell’attivo odierno della Fondazione ammonterebbe quindi a 86.959.891 euro, “circa 87 milioni”, sottolinea Mattarelli. Quasi inesistenti i debiti, quantificati in appena 237.000 euro tra passività tributarie e fatture da ricevere.

Una ricchezza dimezzata in meno di dieci anni

Ma la vera riflessione arriva dal confronto storico. Secondo Mattarelli, nel 2017 – anno in cui CRCento Spa toccò il massimo del patrimonio netto (oltre 203 milioni) – la Fondazione possedeva il 66,92% della banca, equivalente a 135,9 milioni di euro. Sommando gli altri asset dell’epoca, il valore complessivo della Fondazione sfiorava 152 milioni di euro.

“Oggi mancano all’appello 65 milioni – afferma Mattarelli – una perdita secca che rappresenta un grave impoverimento per il territorio”.

Dividendi, compensi e riflessioni etiche

Nel 2024, i principali introiti della Fondazione sono arrivati dai dividendi Credem, per un totale di circa 3 milioni di euro. In parallelo, i compensi ai componenti degli organi gestionali ammontano a oltre 94.000 euro:

  • 37.782 euro al Consiglio di Amministrazione

  • 15.444 euro al Consiglio di Indirizzo

  • 41.553 euro al Collegio dei Revisori

“Non ci sarebbe da vantarsi, per nulla – commenta Mattarelli – soprattutto se si considera che la fusione con Credem è stata cucita sulle esigenze della Fondazione, che ha potuto vendere un milione di azioni a 7 euro, mentre ai piccoli azionisti ne furono riconosciuti solo 3,5 per azione”.

L’appello: “Onorare la Fondazione servendo gratuitamente la città”

In sintesi, secondo Mattarelli, la Fondazione conserva ancora un ruolo importante sul territorio – basti pensare ai 514.000 euro erogati in contributi nel 2024 – ma la sua gestione e il suo impatto devono essere ripensati alla luce di una responsabilità più ampia e trasparente verso i cittadini.

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