Il corteo del 25 Aprile organizzato da collettivi, associazioni e singole persone che, scrive il Centro Sociale la Resistenza, “hanno deciso di unirsi e organizzare questa importante giornata di lotta”, è partito quest’anno da via Ippodromo.
E lì, a ricordare “una data che segna l’inizio della libertà”, c’era anche Lino Aldrovandi, proprio nel luogo in cui il 25 settembre del 2005 fu ucciso Federico Aldrovandi.
“Partire da qui – dice Lino Aldrovandi ai nostri taccuini – è come partire da un luogo che ha visto l’inizio di una resistenza alle ingiustizie, nel rispetto di tanti ragazzi, tanti giovani morti per darci la democrazia e la libertà”.
“Federico – ricorda poi – non fu un eroe, era soltanto un ragazzo che avrebbe voluto vivere e magari festeggiare anche oggi”.
Da quel 2005 “sono passati vent’anni però insieme a tante componenti della società si è cercato di mettere dei punti”.
“Punti – conclude – che vogliono essere un inizio per un percorso che in questi anni ho visto essersi reso complicato. Vediamo tanti casi di ingiustizie”.
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