Cronaca
18 Aprile 2025
Nel piano nazionale della Guardia Costiera a tutela dell’ambiente, ispezionati 84 punti di scarico anche tra le province di Ravenna e Ferrara: riscontrate alcune irregolarità

Operazione “Oro Blu”: controlli e sanzioni anche tra costa ed entroterra ferraresi

di Redazione | 2 min

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Anche la provincia di Ferrara è stata coinvolta nell’operazione nazionale “Oro Blu”, l’iniziativa della Guardia Costiera avviata a gennaio e ancora in corso, volta a tutelare l’ambiente marino e costiero con particolare attenzione agli scarichi idrici e alla gestione dei rifiuti. Attraverso il Compartimento Marittimo di Ravenna, competente anche sul tratto costiero e nell’entroterra ferrarese, sono stati ispezionati ben 84 punti di scarico riferiti ad attività produttive e impianti di trattamento delle acque reflue urbane, comprese quelle del territorio ferrarese.

Nel corso delle ispezioni, che hanno interessato stabilimenti commerciali e impianti di depurazione, sono emerse diverse irregolarità. In particolare, in un impianto cittadino è stato individuato un deposito incontrollato di rifiuti solidi direttamente sul suolo, mentre in un altro caso, gravi criticità strutturali nelle vasche di trattamento avrebbero potuto causare la dispersione di circa 1700 metri cubi di liquidi non depurati nel terreno. Entrambi i casi hanno portato al deferimento dei legali rappresentanti alle autorità giudiziarie.

Ulteriori violazioni sono state accertate in altri impianti per la scarsa manutenzione o per la mancata osservanza delle prescrizioni ambientali, con conseguenti sanzioni amministrative comprese tra 1.500 e 15.000 euro. L’attività della Guardia Costiera ha confermato l’importanza del presidio ambientale anche nelle zone dell’entroterra, contribuendo a prevenire danni ambientali potenzialmente rilevanti per l’ecosistema e l’economia locale.

L’operazione “Oro Blu” si concluderà il 18 aprile, ma ha già portato a oltre 28.000 controlli su tutto il territorio nazionale e a centinaia di sanzioni e sequestri. Un impegno che, come sottolineato dal Comandante generale Nicola Carlone, dimostra come la Guardia Costiera sia sempre più in prima linea nella difesa del patrimonio ambientale italiano.

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