Jolanda di Savoia. La lista civica Jolanda Democratica interviene con un comunicato che ha il sapore di una vera e proprio denuncia pubblica. Al centro delle critiche, la candidatura di Elisa Trombin, sindaca e assessora del Comune di Jolanda di Savoia, alle elezioni Rsu nel vicino Comune di Mesola.
L’annuncio, scoperto leggendo la stampa locale, ha lasciato i membri della lista “increduli”, come si legge nella nota: “Guardando le liste dei candidati alle Rsu nel comuni della nostra provincia ci lascia increduli una candidatura che ha proposto Cisl nel comune di Mesola. Quella di Elisa Trombin”.
Il comunicato, firmato da Gabriella Dellacecca, pone una serie di interrogativi sulla legittimità e sull’opportunità della scelta della sindaca Trombin: “Ci chiediamo quali siano le motivazioni di Elisa Trombin a candidarsi come Rsu nel comune di Mesola quando è sindaco e assessore nel comune di Jolanda di Savoia”.
La critica principale riguarda l’incompatibilità di ruoli istituzionali, come previsto dalla normativa: “La legge definisce quello stesso ruolo ‘incompatibile con qualsiasi altra carica in organismi istituzionali'”, si legge nella nota, che evidenzia come, in caso di elezione, Trombin sarebbe obbligata a schegliere tra i due incarichi.
Da qui le domande che la lista pone all’opinione pubblica: “Dobbiamo pensare che ha già deciso di lasciare il Comune di Jolanda per andare a fare l’Rsu a Mesola? Oppure la sua è una candidatura finalizzata solo a prendere voti da quei colleghi che la voteranno e poi non avranno un rappresentante sindacale anche se lo hanno votato?”
La conclusione è netta: “Sia in un caso che nell’altro una cosa è certa: sta prendendo in giro da una parte i cittadini di Jolanda di Savoia che l’hanno votata e dall’altra suoi colleghi del Comune di Mesola che la voteranno”.
Infine, l’appello è a un ritorno ai valori fondanti dell’impegno pubblico: “Ricordiamo sia alla sindaca Trombin sia alla candidata Rsu Trombin che fare politica e fare sindacato vuol dire avere rispetto dei cittadini e dei lavoratori e, non di meno, delle istituzioni dello Stato che uno rappresenta”.
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