Ritirata ufficialmente la procedura di licenziamento collettivo che coinvolgeva 247 lavoratori del sito produttivo Berco di Copparo.
L’intesa, firmata al Ministero delle Imprese e del Made in Italy, prevede non solo il ritiro dei licenziamenti ma anche l’impegno da parte dell’azienda a non avviare nuove azioni unilaterali per i prossimi quattro anni, aprendo a un percorso di rilancio e consolidamento industriale in Italia.
A firmare l’accordo quadro sono stati i vertici aziendali di Berco e le organizzazioni sindacali, con la mediazione del Mimit. L’obiettivo è chiaro: garantire la salvaguardia occupazionale e rilanciare l’attività industriale dell’azienda nel nostro Paese. Le eccedenze occupazionali saranno gestite senza traumi, attraverso strumenti come le uscite volontarie e la cassa integrazione con contratto di solidarietà.
Per far fronte alla condizione di esubero occupazionale con strumenti di gestione non traumatica, saranno avviati ammortizzatori sociali, una Cassa integrazione guadagni straordinaria, contratto di solidarietà per una durata di almeno tre anni.
Infine, la società ritira la disdetta dalla contrattazione integrativa aziendale del 31 gennaio scorso con effetto dal 1^ aprile 2025, data in cui le parti intendono congelare e non rendere attivi tutti gli istituti economici definiti dalla contrattazione integrativa aziendale che prevedano oneri aggiuntivi rispetto a quanto previsto dal Contratto collettivo di lavoro. Sarà avviato da subito un confronto per negoziare una nuova contrattazione collettiva aziendale che sia sostenibile per l’azienda sul piano economico/finanziario, che in ogni caso avrà effetto retroattivo decorrente a partire dal 1^ aprile 2025.
L’azienda ha poi sottoscritto il fatto che la procedura di mobilità unilaterale verrà trasformata in mobilità non oppositiva (volontaria).
“Questi interventi – interviene la società – garantiranno l’obiettivo primario dell’azienda di assicurare la propria permanenza in Italia, nonché il recupero di competitività in presenza di una crisi strutturale del mercato, accentuato dall’elevata instabilità geopolitica”.
Berco esprime soddisfazione per questo accordo, e tiene a “ringraziare pubblicamente le controparti sindacali e a sottolineare il ruolo di mediazione instancabile del prefetto Massimo Marchesiello, dell’assessore regionale Giovanni Paglia e del ministro Urso”.
“Un risultato importante, frutto di un lavoro di squadra che ci permette ora di aprire la strada al rilancio industriale”, ha commentato il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso. “Continueremo a lavorare insieme per trasformare anche questa crisi in un’opportunità di sviluppo”, ha aggiunto, esprimendo gratitudine verso il prefetto di Ferrara, le Regioni Emilia-Romagna e Veneto e tutte le parti coinvolte nel percorso negoziale.
Soddisfazione è arrivata anche dal Partito Democratico: “Importante l’esito positivo del tavolo di crisi per la Berco. Fondamentale la mobilitazione delle lavoratrici e dei lavoratori, così come l’impegno di tutte le istituzioni”, hanno dichiarato i deputati Pd Andrea De Maria e Nadia Romeo, sottolineando come il partito continuerà a seguire con attenzione i prossimi sviluppi. “La lotta e la resistenza dei lavoratori della Berco di questi mesi non è stata vana. L’accordo raggiunto è una buona notizia per il territorio e per tantissime famiglie. Il ruolo dei sindacati da un lato e delle istituzioni dall’altro, a partire dalla Regione e dall’assessore Paglia, è stato fondamentale”, commenta Paolo Calvano, capogruppo Pd in Regione.
“Oggi si è chiusa una fase conflittuale e si è aperta una pagina, benché in un quadro complesso, su cui scrivere un nuovo futuro per una realtà produttiva rilevante per l’Emilia-Romagna. Un accordo, dopo mesi di difficoltà, che rappresenta un impegno sia dell’azienda che dei lavoratori, sull’obiettivo comune di ridurre al massimo l’impatto sociale e accompagnare al contempo un rilancio dell’impresa”. Così l’assessore al Lavoro della Regione Emilia-Romagna, Giovanni Paglia.
Soddisfazione arriva dai sindacati Fim, Fiom, Uilm nazionali, territoriali e Rsu: “Le strutture territoriali, con le Rsu e l’azienda, saranno impegnate ad avviare il confronto per il rinnovo del Contratto Integrativo Aziendale che, anche se attualmente congelato, alla sua sottoscrizione, produrrà i suoi effetti in maniera retroattiva dal 1° marzo 2025. Qualora la trattativa sull’integrativo dovesse subire momenti di stallo, il Ministero si impegnerà a riconvocare le parti per trovare una valida mediazione. È per noi fondamentale l’impegno del Ministro a ricercare un consolidamento produttivo del sito di Copparo, come dell’intero gruppo, percorrendo la possibilità di sinergie con altre aziende. Da qui dovrà realizzarsi un nuovo piano industriale da discutere con le Organizzazioni Sindacali. Fim Fiom Uilm esprimono fortIssima gratItudine a tutti i lavoratori che hanno contribuito a questo risultato con la loro mobilitazione e i loro sacrifici ed alla comunità – istituzioni incluse -che non hanno fatto venir meno la loro solidarietà”.
Dall’altra parte, anche Fratelli d’Italia ha accolto con entusiasmo la firma dell’accordo. “Grazie al governo Meloni e al lavoro del ministro Urso è stato raggiunto un importante accordo: ritirati tutti i 247 licenziamenti e stop a nuove procedure unilaterali. Un traguardo che segna il rilancio produttivo in Italia”, ha dichiarato il senatore Michele Barcaiuolo, coordinatore regionale di FdI in Emilia-Romagna. “Si tratta di un’ottima notizia di cui dovremmo essere tutti orgogliosi”. “Ringrazio il ministro Adolfo Urso – dichiara il senatore ferrarese di Fratelli d’Italia, Alberto Balboni – per l’impegno che ha dedicato alla crisi della Berco fin dal primo giorno. La soluzione uscita oggi dal tavolo ministeriale consente di scongiurare tutti i licenziamenti e di porre le basi per un rilancio industriale del sito produttivo di Copparo, che vede così confermata la propria storica vocazione e l’alta professionalità delle proprie maestranze. Quando le istituzioni lavorano tutte insieme per la salvaguardia degli interessi nazionali i risultati alla fine arrivano. Un altro impegno mantenuto dal Governo Meloni”.
Il Mimit, intanto, ha confermato che monitorerà costantemente l’avanzamento dell’intesa, anche attraverso incontri periodici, e si impegnerà a promuovere sinergie industriali per consolidare la presenza produttiva di Berco in Italia.
“Oggi si può dire che sia stato evitato il peggio – sono le parole del sindaco di Copparo Fabrizio Pagnoni -, che si sia definita una situazione meno impattante di quella prospettata inizialmente, grazie all’impegno di tutte le realtà coinvolte, che mai si sono risparmiate: dipendenti, sindacati, istituzioni a tutti i livelli e cittadini tutti. Quello delineato è un impegno di lunga data ad evitare azioni unilaterali, dunque ci mette al riparo da nuove crisi imminenti e ci proietta nel futuro. Da qui dobbiamo partire per imprimere una svolta e dare nuovo impulso, nuova prospettiva allo stabilimento e a tutto il territorio”.
“La notizia del ritiro dei licenziamenti di Berco é sicuramente la cosa che più aspettavamo in assoluto. – interviene Nicola Minarelli, segretario provinciale del Pd -. Esprimo un grande ringraziamento a tutte le lavoratrici e tutti i lavoratori, così come ai sindacati, per aver tenuto duro in questi mesi e non aver mollato dii un centimetro. Ora ci auguriamo che l’azienda sia conseguente e abbandoni per sempre condotte
come quella a cui ha sottoposto i lavoratori e un’intera comunità in queste ultime settimane”.
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