Paolo Govoni dalla Camera di Commercio a Sipro
L’attuale vicepresidente della Camera di Commercio di Ferrara e Ravenna è benvoluto sia dalla parte politica (Comune di Ferrara in primis, che detiene il 48% della società) che da quella imprenditoriale
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Parte ufficialmente il progetto Patata – Produrre Aggregando Tecnici e Agricoltori Tutelando l'Acqua, un’iniziativa ambiziosa nata per affrontare le criticità della pataticoltura in Emilia-Romagna attraverso soluzioni tecnologiche, innovative e sostenibili
“L’attività cesserà il 30-04-2025”, c’è scritto a mano con un pennarello nero su un pezzo di cartone appoggiato su un bell’orologio da tavolo. Dopo 47 anni di onorata attività, Paolo Squarzoni andrà in pensione chiudendo il suo negozio di orologiaio in via Padiglioni
“Dopo due mandati, lascio una società che gode di buona salute e guarda al futuro con una serie di progetti già impostati e delineati". Con queste parole, Stefano di Brindisi (Sipro), ha sintetizzato il suo bilancio di mandato
"Ancora un volta stiamo assistendo al potere del capitale che tratta queste persone, 36 famiglie, come se fossero dei numeri. Dietro invece ci sono delle famiglie, delle storie, che evidentemente non interessano a Vsg". Storie e persone che invece interessano alla Filt Cgil e al segretario Luca Greco, oggi davanti ai cancelli dell'ex Sirio a Ostellato
Ostellato. I lavoratori di Vsg Group in sciopero per altre 8 ore il 9 aprile e in presidio davanti alla sede bolognese del gruppo a Pontecchio Marconi. Da Ostellato, dove vi è la sede legale e lo stabilimento produttivo principale e con maggior numero di dipendenti, l’ex Sirio in via Brunelleschi, partirà un pullman di lavoratori.
Si tratta del secondo sciopero in meno di dieci giorni, il primo è stato l’1 aprile e allora come oggi i lavoratori chiedono “un piano industriale di prospettiva che garantisca investimenti, piena saturazione degli stabilimenti e piena tenuta occupazionale” e “un Contratto Integrativo di Gruppo che garantisca, in prospettiva, le stesse condizioni salariali e di diritti collettivi e individuali“.
Questa nuova presa di posizione arriva dopo che l’azienda avrebbe deciso di rispondere “in maniera scomposta”, sostengono Fiom-Cgil, Fim-Cisl
e Uilm, alle “legittime richieste delle lavoratrici e dei lavoratori”. “La Delegazione Sindacale – spiegano – ha appreso da comunicazioni aziendali rivolte ai dipendenti e loro inviate il giorno prima dello sciopero che la direzione aziendale avrebbe deciso di interrompere le trattative in corso e annullare l’incontro in programma per il 9 aprile”.
Al posto dell’incontro avverrà dunque uno sciopero con presidio per rispondere alla scelta dell’azienda di annullare l’incontro e per rivendicare ciò che si sarebbe dovuto discutere.
In merito alla strategia industriale fanno presente che “l’Azienda negli ultimi due anni è stata capace di presentare ben 4 piani industriali e nell’ultimo per il triennio 2025 – 2027, oltre a non chiarire a cosa sarebbero destinati gli investimenti annunciati, non ha garantito la piena capacità produttiva dei singoli stabilimenti e, anzi, ha annunciato in due di questi, Ravaglioli e Sirio, una riduzione della forza lavoro”.
“Sempre più concreto – aggiungono – è il rischio di spostamenti di produzione negli stabilimenti presenti in Cina (che fine farà la linea United, annunciata come la linea di prodotto di punta e oggi ai margini per importanti problemi di qualità?), senza una compensazione di prodotti capaci di saturare gli stabilimenti italiani”.
“Chissà – si domandano – se l’Azienda quando si è premurata di invitare le Istituzioni Regionali e Comunali presso lo stabilimento Ravaglioli ha anche annunciato loro una riduzione dell’attività produttiva e dell’occupazione?”
Per quanto riguarda la contrattazione integrativa i sindacati e gli stessi lavoratori, sostengono che l’obiettivo aziendale sia quello di “allungare i tempi di un falso confronto per mascherare la volontà di avere una contrattazione ‘leggera’ fatta solo di un Premio di Risultato e null’altro”.
“Nel mese di gennaio 2024 – spiegano – è stata presentata una Piattaforma che rivendica l’avvio di un percorso che porti tutte le lavoratrici e tutti i Lavoratori del gruppo ad avere, in prospettiva, le stesse condizioni salariali e di diritti collettivi e individuali”.
“È necessario – concludono – avere al tavolo di contrattazione una delegazione aziendale che abbia un vero mandato e una autonomia a contrattare. Diversamente, per rispetto delle Lavoratrici e dei Lavoratori e della Delegazione Sindacale sarà necessario che si presenti al tavolo la dirigenza americana“.
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