Ostellato
8 Aprile 2025
Chiedono un "piano industriale di prospettiva" e di proseguire la negoziazione del contratto integrativo "che garantisca le stesse condizioni"

Scioperano anche i lavoratori dell’ex Sirio di Ostellato

(Foto di Fiom-Cgil Bologna)
di Pietro Perelli | 3 min

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Ostellato. I lavoratori di Vsg Group in sciopero per altre 8 ore il 9 aprile e in presidio davanti alla sede bolognese del gruppo a Pontecchio Marconi. Da Ostellato, dove vi è la sede legale e lo stabilimento produttivo principale e con maggior numero di dipendenti, l’ex Sirio in via Brunelleschi, partirà un pullman di lavoratori.

Si tratta del secondo sciopero in meno di dieci giorni, il primo è stato l’1 aprile e allora come oggi i lavoratori chiedono “un piano industriale di prospettiva che garantisca investimenti, piena saturazione degli stabilimenti e piena tenuta occupazionale” e “un Contratto Integrativo di Gruppo che garantisca, in prospettiva, le stesse condizioni salariali e di diritti collettivi e individuali“.

Questa nuova presa di posizione arriva dopo che l’azienda avrebbe deciso di rispondere “in maniera scomposta”, sostengono Fiom-Cgil, Fim-Cisl
e Uilm, alle “legittime richieste delle lavoratrici e dei lavoratori”. “La Delegazione Sindacale – spiegano – ha appreso da comunicazioni aziendali rivolte ai dipendenti e loro inviate il giorno prima dello sciopero che la direzione aziendale avrebbe deciso di interrompere le trattative in corso e annullare l’incontro in programma per il 9 aprile”.

Al posto dell’incontro avverrà dunque uno sciopero con presidio per rispondere alla scelta dell’azienda di annullare l’incontro e per rivendicare ciò che si sarebbe dovuto discutere.

In merito alla strategia industriale fanno presente che “l’Azienda negli ultimi due anni è stata capace di presentare ben 4 piani industriali e nell’ultimo per il triennio 2025 – 2027, oltre a non chiarire a cosa sarebbero destinati gli investimenti annunciati, non ha garantito la piena capacità produttiva dei singoli stabilimenti e, anzi, ha annunciato in due di questi, Ravaglioli e Sirio, una riduzione della forza lavoro”.

“Sempre più concreto – aggiungono – è il rischio di spostamenti di produzione negli stabilimenti presenti in Cina (che fine farà la linea United, annunciata come la linea di prodotto di punta e oggi ai margini per importanti problemi di qualità?), senza una compensazione di prodotti capaci di saturare gli stabilimenti italiani”.

“Chissà – si domandano – se l’Azienda quando si è premurata di invitare le Istituzioni Regionali e Comunali presso lo stabilimento Ravaglioli ha anche annunciato loro una riduzione dell’attività produttiva e dell’occupazione?

Per quanto riguarda la contrattazione integrativa i sindacati e gli stessi lavoratori, sostengono che l’obiettivo aziendale sia quello di “allungare i tempi di un falso confronto per mascherare la volontà di avere una contrattazione ‘leggera’ fatta solo di un Premio di Risultato e null’altro”.

“Nel mese di gennaio 2024 – spiegano – è stata presentata una Piattaforma che rivendica l’avvio di un percorso che porti tutte le lavoratrici e tutti i Lavoratori del gruppo ad avere, in prospettiva, le stesse condizioni salariali e di diritti collettivi e individuali”.

“È necessario – concludono – avere al tavolo di contrattazione una delegazione aziendale che abbia un vero mandato e una autonomia a contrattare. Diversamente, per rispetto delle Lavoratrici e dei Lavoratori e della Delegazione Sindacale sarà necessario che si presenti al tavolo la dirigenza americana“.

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