Le linee di mandato della Regione Emilia-Romagna sono state al centro dell’incontro tra Irene Priolo, la Provincia e i sindaci dei Comuni del Ferrarese.
L’assessore regionale con deleghe all’Ambiente, Programmazione territoriale, Mobilità, Trasporti e Infrastrutture, con Ferrara ha chiuso il primo ciclo di appuntamenti con Province e Comuni emiliano-romagnoli perché, “a inizio del nostro mandato – ha detto – ritengo fondamentale partire dall’ascolto delle principali esigenze dei territori”.
L’incontro è avvenuto a poca distanza da quello svolto nella stessa formula lo scorso 11 aprile con il presidente della Regione, Michele de Pascale.
Piano regionale infrastrutture e trasporti (Prit), ambiente e urbanistica, con particolare attenzione al tema dell’insediamento di impianti energetici rinnovabili (agrivoltaico e biogas), sono stati fra i temi più toccati.
Un grazie all’assessore regionale è arrivato in apertura dal presidente della Provincia, Daniele Garuti, il quale ha posto anche alcuni interrogativi in ambito urbanistico. In particolare, sui limiti espansivi di edificabilità del 3% ha puntato il dito sul rischio di non tenere conto delle caratteristiche rurali e meno urbanizzate del territorio ferrarese, rispetto ad altre realtà più urbanizzate, specie lungo la Via Emilia.
Sullo sviluppo infrastrutturale Irene Priolo ha in sostanza confermato quanto anticipato dal presidente de Pascale lo scorso 11 aprile: “È sul novero delle opere di competenza statale – ha precisato – che si registra un problema di copertura finanziaria per 2,6 miliardi”.
Fra queste opere rientrano la SS 16 (il completamento del tratto Argenta-Ponte Bastia), l’autostrada regionale Cispadana (costo complessivo 1,9 miliardi) nell’ambito della partita Autobrennero, e terza corsia del tratto Ferrara-Bologna dell’A13, il cui costo è nel frattempo lievitato dagli iniziali 350 milioni agli attuali circa 900: “è il costo del non fare”, ha puntualizzato l’assessora di Viale Aldo Moro.
Sempre in ambito mobilità e trasporti, Irene Priolo ha poi richiamato lo sforzo regionale di puntare sulla combinazione tra gomma e ferrro, con riferimento anche ai progetti di elettrificazione delle linee ferroviarie, compresa la Ferrara-Codigoro.
Altro tema caldo è stato quello urbanistico-ambientale.
Se, per un verso, Ferrara presenta buone cifre sotto l’aspetto degli sforamenti giornalieri di micropolveri negli ultimi anni rispetto ad altri territori, specie lungo la via Emilia, e altrettante buone performances si registrano nel campo della raccolta differenziata dei rifiuti, il lavoro cui punta la Regione è per una legge che possa dare ai Comuni gli strumenti per intervenire sulle autorizzazioni agli impianti energetici ed evitare squilibri fra i territori. Squilibri evidenziati dai sindaci del Ferrarese in termini, per esempio, di utilizzo dei terreni agricoli (agrivoltaico) e di pressione sul sistema viario a causa dell’aumento del traffico di mezzi pesanti (biogas).
“A questo proposito – ha aggiunto Irene Priolo – tra le prime sfide che stiamo affrontando c’è sicuramente la redazione della legge sulle aree idonee, un testo complesso in cui cercheremo di dare anche attenzione agli effetti cumulativi degli impianti, ma anche il percorso sul recepimento del Salva casa a cui seguirà poi la revisione della legge regionale urbanistica n. 24 per semplificare, dove possibile, gli strumenti di programmazione urbanistica come i Pug (Piani urbanistici generali dei Comuni) e i Ptav (Piani territoriali di area vasta delle Province).