di Tommaso Piacentini
Ripubblicizzare il servizio rifiuti. Questo è lo scopo dell’incontro promosso dal Forum Ferrara Partecipata e da Rete Giustizia Climatica Ferrara che si terrà giovedì 27 marzo alle ore 17.30 presso la Factory Grisù. Dopo il flash mob dello scorso febbraio, il forum e gli attivisti per il clima tornano a ribadire la possibilità per Ferrara di sganciarsi dall’azienda Hera per la gestione degli scarti domestici e lo fa dando fiducia ai cittadini: “Un po’ come il flash mob – ha dichiarato Marino Pedroni del forum – rimettiamo in campo la presenza dei corpi. Sosteniamo la presenza delle persone contro l’omogeneizzazione dietro gli schermi”.
Un’occasione, quella di giovedì, per ascoltare esperti del settore, attraverso gli interventi di Natale Belosi del comitato scientifico rete rifiuti zero Emilia-Romagna e di Andrea Bertozzi, responsabile dell’area tecnica di Alea. Un’azienda, quest’ultima, interamente pubblica e operante dal 2017 nella provincia di Forlì per la gestione dei rifiuti e guardata con ammirazione dai sostenitori dell’iniziativa “liberiamo Ferrara da Hera”.
“Nel convegno vogliamo approfondire le scelte che producono risultati migliori dal punto di vista ambientale e sociale nella politica dei rifiuti” ha dichiarato Corrado Oddi del Forum Ferrara Partecipata, sostenendo le necessità di ridurre la produzione di rifiuti, minimizzare gli scarti che non vengono riciclati e guardare all’andamento tariffario, di come cioè il servizio incide sui redditi dei cittadini.
“Uno studio fatto come Rete Giustizia Climatica ci dice che questi risultati migliori si ottengono quando si ha una tariffa puntuale, una modalità di raccolta porta a porta e una gestione pubblica”, ha sottolineato Oddi, che ha poi lanciato un appello all’Amministrazione comunale: “Hera lavora in proroga dal 2017. Il vicesindaco Balboni diceva che bisognava decidere entro fine marzo ma non abbiamo visto ancora nulla”.
“L’amministrazione – ha proseguito Oddi – e il vicesindaco sostengono che costerebbe troppo ripubblicizzare, ma rispetto all’investimento iniziale, che oscilla tra i 4 milioni e mezzo e i 5 milioni, queste risorse sono assolutamente credibili rispetto alla situazione del Comune”. Le soluzioni per risolvere la questione dei costi elevati, secondo Oddi, sarebbero due: “Usare le riserve di utili di Ferrara Tua o vendere le azioni di Hera possedute dal Comune, che assommano al valore stimato di circa 20 milioni di euro”. Secondo Oddi, infatti, la questione sarebbe politica, perché “le risorse ci sono”.
A questo proposito e per sollecitare un dibattito con l’Amministrazione, Oddi ha dichiarato di aver corrisposto un invito per l’incontro di giovedì anche al sindaco Alan Fabbri e al vicesindaco Alessandro Balboni, invito di cui “non abbiamo avuto riscontri fino ad oggi”.
“In particolare – ha concluso Oddi – vorremmo sapere cosa pensano le forze politiche: La Comune di Ferrara e il Movimento 5 Stelle sostengono la nostra proposta, mentre non abbiamo capito bene come si colloca il Pd e abbiamo sentito a più riprese l’Amministrazione dire che il loro orientamento è da gara, cioè sostanzialmente che bisogna darlo a Hera”.
Giuliana Andreati, de La Comune di Ferrara, ha ribadito infine il proprio sostegno alla proposta di ripubblicizzare il servizio dei rifiuti: “La Comune sostiene questa azione che fa parte dei punti del programma con cui si è presentata alla competizione amministrativa dello scorso maggio-giugno. C’è un’attenzione particolare alle persone, alla città e all’ambiente, che vuol dire la salute dei cittadini, i quali devono essere consapevoli di quanto una gestione e una visione diversa sul trattamento dei rifiuti va a salvaguardare loro stessi”.
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