Politica
13 Marzo 2025
Dura contestazione di Ferrara per la Palestina verso Amministrazione comunale per aver ricevuto Jonathan Peled

Incontro sindaco-ambasciatore Israele: “Accoglienza inaccettabile mentre la Palestina soffre”

di Redazione | 2 min

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Ferrara per la Palestina ha espresso una dura condanna nei confronti dell’incontro istituzionale tra il sindaco di Ferrara, Alan Fabbri, e l’ambasciatore di Israele in Italia. L’associazione giudica questo gesto come un’azione inaccettabile, alla luce delle gravi accuse mosse nei confronti del governo israeliano.

“Riteniamo inaccettabile che il sindaco di Ferrara abbia accolto calorosamente il rappresentante di un Paese il cui leader è ricercato dalla Corte Penale Internazionale per crimini di guerra e contro l’umanità, il rappresentante di un Paese che è indagato per il crimine di genocidio”. L’organizzazione denuncia inoltre che “i cui esponenti dichiarano apertamente in Parlamento la necessità di sterminare uomini, donne e bambini a Gaza”.

L’accusa è ancora più forte considerando il drammatico bilancio delle vittime palestinesi: “Tutto questo mentre il bilancio delle vittime palestinesi ha raggiunto almeno 61.709 morti, di cui 17.409 bambini e mentre la Cisgiordania occupata viene messa a ferro e fuoco.”

Ferrara per la Palestina non risparmia critiche all’amministrazione comunale, accusata di non aver mai preso posizione a favore del popolo palestinese: “Condanniamo fermamente l’atteggiamento dell’amministrazione, che non solo non si è mai scusata per le violente affermazioni fatte contro le donne palestinesi (il consigliere comunale Zocca sulle donne palestinesi che “si riproducono come nutrie”, ndr), ma che non ha mai speso una parola in solidarietà al nostro popolo o alla nostra comunità.” A ciò si aggiunge il rifiuto di discutere pubblicamente il riconoscimento dello Stato di Palestina in consiglio comunale: “Condanniamo questa giunta che, mentre in consiglio comunale si richiedeva di discutere il riconoscimento dello Stato di Palestina, ha avuto la necessità di rinviare la discussione per non esprimersi pubblicamente sulla questione.”

L’associazione conclude con un appello alla mobilitazione e alla solidarietà: “La nostra condanna non è solo retorica, la nostra è una promessa, promettiamo mobilitazioni nel breve termine e chiediamo alla cittadinanza di fare vostra la nostra rabbia, e di essere al nostro fianco, al fianco dei diritti umani, della pace, della giustizia.” Infine, ribadisce la determinazione del popolo palestinese: “Noi palestinesi continueremo la lotta, fino a quando la Palestina non sarà libera e fino a quando non sarà fatta giustizia.”

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