Economia e Lavoro
12 Marzo 2025
I rappresentanti sindacali ribadiscono che "il confronto per affrontare la crisi non può prescindere dal ritiro degli atti unilaterali" e deve coinvolgere anche ThyssenKrupp

Incontro Berco-Rsu. “Avviare un negoziato libero da ricatti”

di Redazione | 2 min

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Copparo. La Rsu di Berco ha incontrato il board aziendale nella mattinata di martedì 11 marzo, un incontro al quale non hanno partecipato le segreterie sindacali che invece verranno ricevute, insieme ai vertici nazionali, il prossimo 24 marzo. “L’obiettivo della direzione aziendale – dicono – era quello di sondare la disponibilità della Rsu a iniziare un confronto sulla complicata situazione che sta colpendo le lavoratrici e i lavoratori di Berco”.

Una situazione che, “si è determinata a causa dell’apertura della procedura di licenziamento per 247 dipendenti e la disdetta del Contratto collettivo aziendale”. Al Board aziendale la Rsu ha consegnato “una comunicazione con la quale si dichiara che per avviare un vero negoziato libero da ricatti e da forzature serve che l’azienda ritiri gli atti unilaterali della disdetta del Ccia e dell’apertura della procedura di licenziamento”. Inoltre hanno “ricordato all’azienda che era già stato fissato un incontro tra le segreterie territoriali e nazionali con il board nella giornata del 24 marzo”.

Ribadiscono “con forza che il confronto per affrontare la crisi Berco non può prescindere dal ritiro degli atti unilaterali. Non può avvenire senza coinvolgere le segreterie territoriali e nazionali e le istituzioni”. Dicono di non poter dimenticare “che il 13 febbraio il ministro Urso aveva convocato azienda e sindacati per discutere della crisi Berco, a quell’incontro il Board non si è presentato”.

Le risposte le chiedono anche a ThyssenKrupp perché non basta un piano di investimenti “autofinanziato” dai licenziamenti dopo anni in cui l’azienda galleggia, prima nel 2013, poi nel 2016 e infine in questo 2024-2025. La sintesi del piano industriale presentata alle organizzazioni sindacali e alla Rsu il 9 gennaio, “cosi tanto enfatizzato sulla stampa dal ceo Giacomo Bottone, che prevede 58 milioni di euro di investimenti è subordinato al licenziamento di 400 lavoratori”.

Ai lavoratori, “perlopiù dirigenti e quadri”, che sono entrati nello stabilimento “in numero esiguo” nella giornata di martedì 11 sfilando davanti agli operai in sciopero, ricordano che stanno “scioperando per difendere il diritto al lavoro, a un salario dignitoso, per evitare che l’intera comunità copparese e più in generale un intero territorio si impoverisca ulteriormente”.

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