di Elena Coatti
Il popolo animalista italiano è sceso in piazza Cattedrale per chiedere, ancora una volta, la liberazione dei macachi tenuti nello stabulario dell’Università di Ferrara. Con oltre trenta associazioni che hanno aderito alla manifestazione nazionale di sabato 22 febbraio, in tantissimi sono arrivati da tutta Italia.
Il corteo si è spinto fino all’ex rettorato di Unife passando per via Adelardi fino a via Savonarola, sebbene la volontà degli organizzatori fosse quella di raggiungere lo stabulario. L’organizzatrice Lilia Casali, nonché presidente dell’associazione Animal Liberation, si è detta soddisfatta che tante sigle diverse abbiano partecipato in nome di una causa comune: la difesa degli animali.
I macachi attualmente rinchiusi nell’Università di Ferrara “sono costretti a subire una continua e dolorosa condizione di non-vita, isolati – interviene Lilia Casali -. Sono animali sociali che in natura cooperano tra di loro, mentre qui restano imprigionati in un’angusta gabbia che impedisce loro i movimenti tipici della specie, senza vedere mai la luce del sole su di una rete metallica”.
“Io sto con David Zanforlini”, alzano al cielo. Dai cartelloni degli animalisti emerge anche tanta solidarietà all’avvocato che ha denunciato per maltrattamento di animali e per custodia in condizioni incompatibili con la specie la rettrice Laura Ramaciotti, l’ex rettore Giorgio Zauli, il direttore del dipartimento di neuroscienze Luciano Fadiga e il responsabile del benessere animale Ludovico Scenna.
Non sono infatti mancati gli attacchi provocatori tra i cori lungo il corteo. Qualcuno, poi, denuncia il fatto che nessun consigliere comunale si sia recato alla manifestazione o abbia espresso solidarietà agli animalisti. Pare, dunque, che la questione dei macachi sia destinata a protrarsi ancora a lungo nel tempo.