Cronaca
18 Febbraio 2025
Udienza predibattimentale di lunedì 17 febbraio in tribunale. L'ex vicesindaco è accusato di trattamento illecito di dati personali e diffamazione

Naomo a processo per dossieraggio contro Anna Ferraresi

di Davide Soattin | 2 min

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È stata accolta la costituzione di parte civile avanzata dall’ex consigliera comunale Anna Ferraresi all’interno del processo all’ex vicesindaco Nicola Lodi, oggi accusato di trattamento illecito di dati personali e diffamazione per il presunto caso di dossieraggio tra i corridoi e gli uffici di palazzo municipale.

La decisione del giudice Giuseppe Palasciano del tribunale di Ferrara è arrivata durante l’udienza predibattimentale di lunedì (17 febbraio) mattina, quasi in contemporanea con la notizia delle dimissioni da assessore che Lodi ha rassegnato al sindaco Fabbri, in seguito alla notifica del decreto di sospensione temporanea di diritto dalla carica, ai sensi della legge Severino, dello scorso dicembre, a sua volta successiva alla condanna di primo grado nei confronti di Lodi a due anni e dieci mesi per induzione indebita nel caso Cidas.

Il processo è approdato a dibattimento dopo l’imputazione coatta disposta dal gip Danilo Russo che, lo scorso ottobre, a seguito dell’opposizione presentata dagli avvocati Fabio Anselmo e Bernardo Gentile, legali della donna, aveva rigettato la richiesta di archiviazione avanzata della Procura di Ferrara.

I fatti risalgono al 20 maggio 2020, giorno in cui una mano anonima fece arrivare nella posta di tutti i gruppi consiliari e dei datori di lavoro della donna dei documenti riservati che rivelavano guai con la giustizia di Anna Ferraresi, da poco passata dalla Lega al Gruppo Misto dopo lo scandalo dell’offerta di lavoro relativa al trenino turistico. Guai risalenti al 2014, quando l’auto con a bordo l’ex consigliera venne fermata all’uscita del casello di Ferrara Nord dalla Polizia Stradale: risultò positiva all’alcoltest e le venne ritirata la patente.

In quei plichi – spediti da una mano anonima – erano contenute copie dei verbali integrali della Polizia Stradale di Altedo, nonché copia dei referti dell’Ausl, completi di dati personali, della Ferraresi e del suo ex compagno (nome, cognome, targa dell’auto). Insomma, tutti atti relativi a quell’episodio del 2014 che, a distanza di tanti anni, quella mano anonima arrivò a inviare anche all’allora datore di lavoro di Ferraresi, estendendo la gogna anche sul piano professionale, oltre che su quello politico.

Nell’argomentare la decisione di mandare a processo l’ex vicesindaco, il gip Russo – nella propria ordinanza – aveva evidenziato un “quadro fortemente suggestivo e indicativo del coinvolgimento di Lodi nell’illecita divulgazione dei documenti“.

Il processo tornerà nuovamente in aula durante la giornata di lunedì 31 marzo quando, davanti al giudice Giovanni Solinas, si terrà un’udienza filtro.

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