Nel processo per la morte di Yaya Yafa, il lavoratore 22enne della Guinea Bissau – residente a Ferrara – che nell’ottobre 2021 morì sul lavoro all’Interporto di Bologna, insieme ai familiari del giovane, saranno parti civili anche i sindacati Cgil e Si Cobas, oltre all’Anmil, l’Associazione nazionale lavoratori mutilati e invalidi del lavoro.
È stata invece rigettata la richiesta di costituzione di parte civile che era stata avanzata dalla Città Metropolitana di Bologna.
È quanto ha deciso ieri (venerdì 7 febbraio) il gup del tribunale di Bologna Andrea Salvatore durante l’udienza preliminare del procedimento che – per quel tragico incidente sul lavoro – vede alla sbarra otto persone e una società cooperativa, la Dedalog, oggi tutte accusate del reato di cooperazione colposa in omicidio colposo.
Yafa, i cui familiari sono assistiti dall’avvocato ferrarese Riccardo Caniato, morì al terzo giorno di lavoro schiacciato da un camion rimorchio mentre stava operando all’interno del magazzino del corriere Sda. Il ragazzo, che lavorava come facchino interinale in un magazzino del colosso della logistica Sda, all’interno del polo di Santa Maria in Duno di Bentivoglio, stava caricando un camion rimorchio al magazzino 9, quando due camionisti avevano agganciato il trattore al rimorchio facendolo muovere.
Il 22enne si era quindi sporto fuori dal mezzo con la testa per vedere cosa stesse accadendo, rimanendo così schiacciato tra il rimorchio e il montante della baia di carico. In quei tragici attimi, la vittima aveva riportato lo sfondamento del torace, morendo sul colpo.
A processo ci sono Antonino Tita, responsabile delle operazioni nel blocco 13.4 di Sda e delegato per la sicurezza sul lavoro, Carlo Ludovici e Cristian Mancini, datore di lavoro e preposto di Dedalog, cooperativa di facchinaggio e logistica, Andrea Monticelli, amministratore delegato di Senner Italia, David Nothacker, Ceo di Senner Italia, società che affida servizi di trasporto a terzi, Mirko Melella, legale rappresentante della Transporter Logistic e datore di lavoro degli ultimi due imputati, gli autisti Danilo Giarracca e Cosimo Palombella.
Questi ultimi due hanno già avanzato istanza di patteggiamento che sarà formalizzata nella prossima udienza, quando il gup deciderà sul rinvio a giudizio o meno degli altri imputati, che ieri – tramite i loro legali difensori – non hanno fatto richiesta di riti alternativi.
Per gli inquirenti, la società Dedalog – anch’essa parte in causa – non avrebbe provveduto all’adeguata formazione del proprio dipendente, mentre per gli altri imputati ci sono anche contestazioni a vario titolo circa l’omissione di misure di sicurezza sul lavoro.
Il processo tornerà in aula il 9 maggio alle 10.
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