Mesola
7 Febbraio 2025
Hanno visitato le Dune di Massenzatica, il Bosco della Mesola, l'oasi di Canneviè e gli impianti di sollevamento acque del Consorzio di Bonifica

Architetti francesi in visita al Consorzio Uomini Massenzatica

di Redazione | 2 min

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Mesola. Gli architetti paesaggisti francesi Corentin Bretin e Mathilde Menguy, formati presso National  School Supérieure De Paysage, hanno visitato dal 16 al 20 gennaio scorso tutte le proprietà Consortili che includono il bosco e il frutteto dei Patriarchi, per trasmettere la complessità e la  fragilità del nostro territorio. In particolare, l’Area integrale del Boscone della Mesola accompagnati dai Carabinieri Forestali con regolare autorizzazione ministeriale; le Dune di  Massenzatica, e sommità arginali del Po di Goro; Consorzio di Bonifica e gli impianti di sollevamento delle acque e le canalizzazioni varie; le Oasi di Canneviè; Pomposa e l’Abbazia. 

Per rendere al meglio il quadro di contesto si sono tenute alcune lezioni presso la sala consigliare del Consorzio Uomini di Massenzatica (Cum) al fine di far  comprendere la complessità del nostro territorio e la unicità della nostra esperienza nel panorama  italiano. Gli architetti francesi sono approdati al Consorzio degli Uomini di Massenzatica per il suo  progetto agricolo e sociale, citato come riferimento dal premio del Paesaggio della Convenzione  europea. Questa esperienza pone il paesaggio come patrimonio comune di un gruppo di abitanti.

Gli architetti francesi hanno voluto capire e vedere cosa significasse. Hanno scoperto un modo originale  di lavorare per promuovere il valore reciproco tra un territorio e i suoi abitanti. L’obiettivo è quello di condividere queste esperienze con gli altri architetti paesaggisti francesi e con  chiunque sia interessato al paesaggio come bene comune da valorizzare. Ultimato questo viaggio di  conoscenza è volontà degli architetti paesaggisti successivamente organizzare presso l’Università – 

National School Supérieure De Paysage – un ciclo di seminari internazionali per la diffusione delle  buone pratiche e degli esempi del CUM. La nostra realtà è stata apprezzata concretamente e rappresenta un valore aggiunto al dibattito internazionale sui temi che oggi stanno impattando sul  mondo rurale.  

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