Economia e Lavoro
5 Febbraio 2025
Due ore ogni giorno fino al 13 febbraio, data dell'incontro al Mimit tra azienda e sindacati. La richieste è di "ritirare la disdetta del Contratto Integrativo Aziendale per poter affrontare le problematiche che stanno colpendo Berco in un vero tavolo negoziale"

Berco. I lavoratori scioperano contro “il ricatto imposto dall’azienda”

di Redazione | 2 min

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Copparo. Due ore di sciopero mercoledì 5 febbraio e altre iniziative che verranno comunicate dalle Rsu di giorno in giorno. È la decisione presa dalle lavoratrici e lavoratori di Berco dopo la comunicazione dell’azienda rispetto alla disdetta del contratto integrativo.

Un periodo che, come comunicano Fiom-Cgil, Fim-Cisl e Uil-Uilm, proseguirà fino al 13 febbraio data in cui è convocato un tavolo di discussione presso il Ministero delle imprese e del made in Italy.

“Le lavoratrici e i lavoratori di Berco – fanno sapere dal sindacato – non sono disposti ad accettare il ricatto imposto dall’azienda, che vede quest’ultima richiedere al sindacato la sottoscrizione di un accordo che cancelli il Ccia e la contrattazione riguardo alle condizioni di utilizzo degli ammortizzatori sociali, sia per il presente che per il futuro, in alternativa ai licenziamenti“.

“Le lavoratrici e i lavoratori – concludono – chiedono all’azienda di ritirare la disdetta del Contratto Integrativo Aziendale per poter affrontare le problematiche che stanno colpendo Berco in un vero tavolo negoziale. Inoltre, chiedono di avviare al più presto un percorso per l’utilizzo degli ammortizzatori sociali, al fine di scongiurare i licenziamenti”.

Lo sciopero nella giornata di mercoledì 5 durerà due ore e sarà suddiviso in base ai turni o ai reparti. Durate lo sciopero verranno presidiate le portinerie.

“Inaccettabile”. È così che con questa parola che i sindacati avevano descritto la decisione unilaterale di Berco di disdire il Ccia (Contratto collettivo integrativo aziendale) dal primo di marzo del 2025. E questo “nonostante la disponibilità delle sigle sindacali ad aprire una discussione sulla rinegoziazione del contratto”, una scelta unilaterale dell’azienda che “ha deciso comunque di procedere con la disdetta”. Una decisione comunicata tramite pec dopo una breve videocall.

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