Il possibile incremento da parte del Comune di Ferrara della tassa di soggiorno non piace agli albergatori. Si tratterebbe del passaggio da 1,5 euro a notte per persona a una media di 2,3. Marco Amelio (presidente provinciale di Confcommercio Ferrara), Zeno Govoni (presidente provinciale di Federalberghi),Matteo Musacci (presidente provinciale di Fipe Confcommercio) e Davide Urban (direttore generale di Confcommercio Ferrara) chiedono di non partire prima di giugno 2025 e di investire parte del ricavano nelle strutture stesse ma soprattutto chiedono di ottimizzare gli eventi che si tengono in città.
“Gli incrementi dei costi certamente non ci rendono felici – dice Amelio – anche se Ferrara rimarrebbe a livelli più bassi rispetto ad alcune realtà cittadine paragonabili”. Sottolinea invece quanto sia “necessario lavorare in maniera coordinata con per ottimizzare al massimo i rendimenti dei trecento eventi che si realizzeranno nel capoluogo nel corso del 2025”.
Amelio propone anche di “rivedere il sistema complessivo attuale delle esenzioni compresa la MyFeCARD” con l’obiettivo “di trovare un ragionevole punto di caduta con l’Amministrazione comunale, con l’obiettivo condiviso di promuovere il sistema turistico nel suo insieme”.
Govoni comprende “la necessità di far quadrare i conti” ma esprime “insoddisfazione perché di tali problematiche e di tale portata era necessario parlarne con maggiore anticipo”.
“Tra l’altro – precisa – l’attuale struttura dell’imposta di soggiorno non tiene conto di nuove forme di ospitalità: ad esempio appartamenti seppur di lusso godono di tariffe inferiori rispetto a strutture alberghiere di categoria superiore. Così si crea una disparità tra gli operatori“.
Propone innanzitutto di “spostare l’entrata in vigore delle nuove tariffe a giugno 2025” e chiede di utilizzare parte dell’imposta per le strutture. “Da un lato – specifica – destinare alle strutture ricettive un contributo forfettario dell’imposta per coprire i costi di riscossione dell’Imposta (commissione bancarie, ore di lavoro) e dall’altro intervenire sempre sul nostro comparto con un altra percentuale dell’introito annuo dell’imposta da investire in progetti di sostenibilità e di innovazione tecnologica e software”.
“Ferrara – aggiunge Musacci – non soffre certo di fenomeni di overtourism e in questo senso dobbiamo lavorare tutti insieme per raggiungere e magari superare l’obiettivo delle 500mila presenze“.
“Fondamentale – sottolinea infine Urban – continuare a investire sulla promozione del turismo per la città e la cultura“.
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