Politica
19 Gennaio 2025
Il consigliere replica alle critiche del Movimento 5 Stelle relative all'impianto di Gaibanella

Biometano. Rendine: “Voto del consiglio per ragioni di opportunità”

di Redazione | 3 min

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di Francesco Rendine*

Nella mia veste di ecologo, Ingegnere, già dirigente in Ausl e in Arpa, inserito come componente esperto in diverse commissioni regionali, e soprattutto come presidente del movimento civico Gol, alla luce delle recenti considerazioni del movimento che ritengo ad una sola stella (e neanche tanto brillante) se penso che è passato da rappresentanti preparati, colti e di spessore come Bazzocchi, Morghen, Mantovani, Balboni, Marcucci, etc. che consentivano al movimento di viaggiare vicini al 30% a rappresentanti locali che, senza le vecchie glorie, legati molto all’emozione e poco a cultura e ragione son calati di 4 stelle.

Mi riferisco alla posizione sulle centrali a biogas per le quali sostengono che hanno un alto impatto ambientale, che il gas prodotto è fortemente inquinato e inquinante e che nel loro funzionamento emettono in atmosfera sostanze cancerogene, ovviamente senza dire quali.

D’altra parte se fosse vero che l’Arpa ha rilasciato l’autorizzazione per consentire ad una ditta l’emissione di sostanze cancerogene, dovrebbe essere denunciata, cosa che il movimento ben si guarda dal fare perché forse potrebbe essere punito per procurato allarme.

E’ infatti noto come il biometano sia considerato una fonte di energia rinnovabile ottenuto da biomasse come rifiuti urbani, foglie, legno, scarti agricoli etc.. che, in assenza di ossigeno (digestione anaerobica), producono biogas e anidride carbonica.

Poiché il gas che esce dal digestore deve essere il più puro possibile è necessario togliere l’anidride carbonica (ricordo che la CO2 ha molteplici impieghi e non è cancerogena, infatti viene utilizzata anche per gasare l’acqua), questo può avvenire tramite lavaggio con acqua, membrane semimpermeabili o carbone attivo per legare la molecola di CO2.

Circa il caso specifico di Gaibanella penso che il consiglio comunale abbia votato contro la costruzione della centrale non per questioni ambientali ma per questioni di opportunità, la legge per esempio pur parlando di distanze nulla dice sul valore che possono avere le abitazioni se i loro abitanti hanno o meno la vista su un impianto e quanto può essere il danno economico per quella comunità.

Una gestione a tutto tondo, diversamente da una meramente tecnica, non deve solamente pensare se la legge è o meno rispettata ma anche se l’applicazione in determinati contesti è o meno opportuna.

Per esempio nulla vieta di sostituire le rotonde con dei cavalcavia che risultano sia più sicuri perché impediscono alle correnti di traffico di incrociarsi sia più veloci perché i veicoli non devono rallentare come succede quando si devono immettere in rotonda.

Tuttavia si ritiene non sia opportuno mettere un cavalcavia tra il campanile della chiesa e il ponte sul Po di Volano al posto della pessima e malnata rotonda di San Giorgio.

*presidente di Gol (Giustizia Onore Libertà)

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