Dopo l’approvazione del disegno di legge (Ddl) per le piccole e medie imprese da parte del Consiglio dei Ministri, Confesercenti Ferrara esprime una valutazione fortemente critica sul contenuto del provvedimento, che appare ben lontano dalle aspettative e dalle necessità del sistema delle Pmi italiane.
Nicola Scolamacchia, presidente provinciale di Confesercenti Ferrara, afferma: “Ci attendevamo una legge che potesse davvero essere una svolta per le Pmi, che da troppo tempo aspettano risposte concrete e risolutive per le problematiche che affrontano ogni giorno. La legge, che era stata inizialmente prevista nel 2011 dallo Statuto delle Imprese, doveva essere un atto rivoluzionario. Invece, dopo 14 anni, ci troviamo con misure troppo timide e, soprattutto, insufficienti per valorizzare adeguatamente il sistema delle micro, piccole e medie imprese italiane.”
Il provvedimento approvato dal Governo, pur contenendo alcune misure apprezzabili, non affronterebbe in modo adeguato le sfide strutturali e urgenti che le Pmi italiane si trovano ad affrontare. “Alcuni interventi, come la lotta alle false recensioni, sono positivi, specialmente per i settori del turismo e della ristorazione. Buono anche l’annuncio di provvedimenti a favore dei Confidi, seppure rimandati a decreti successivi, e l’istituzione di un tavolo di confronto permanente con le associazioni datoriali. Apprezziamo anche l’impegno a mantenere la cadenza annuale della Legge, ma siamo lontani dal risultato che ci aspettavamo”, sottolinea Scolamacchia.
Ciò che manca, secondo Confesercenti Ferrara, è una visione d’insieme che prenda in considerazione le problematiche storiche e drammatiche delle Pmi italiane, come la crescente difficoltà nell’apertura di nuove attività, il fenomeno della desertificazione commerciale e la concorrenza sleale da parte dei giganti internazionali. “Le piccole e medie imprese sono in difficoltà, e il commercio, in particolare, è stato completamente ignorato. Invece di misure concrete per fermare la chiusura delle attività, per tutelare la concorrenza leale e per sostenere la digitalizzazione del settore, questo provvedimento si limita a interventi di scarsa portata”.
Il presidente provinciale conclude: “Il Ddl Pmi, così com’è, non è un intervento strategico per il futuro delle nostre imprese, ma un insieme di misure parziali che non risolvono i veri problemi del settore. Per questo motivo, chiederemo modifiche significative al testo, affinché la legge possa finalmente rappresentare una svolta concreta per il nostro tessuto imprenditoriale”.
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