Economia e Lavoro
17 Gennaio 2025
Scaduto ieri il periodo per cui i dipendenti dell'aziende con sede a Copparo avrebbero potuto lasciare in cambio di 57mila euro lordi

Berco, 158 uscite volontarie. Incontro al Mimit il 28 gennaio

di Pietro Perelli | 3 min

Leggi anche

Mafia nigeriana. A dicembre l’appello bis

Tornerà (ancora una volta) in aula il processo al clan nigeriano dei Vikings/Arobaga. La data fissata è quella di martedì 16 dicembre, quando i membri del cult che regnava sulla Gad sfileranno nuovamente davanti ai giudici della Corte d'Appello di Bologna, chiamati a rivalutare l'aggravante della transnazionalità per tutti gli imputati

Compra all’asta veicoli usati, ma lo sono troppo: scatta la denuncia

Aveva deciso di partecipare a un'asta per l'acquisto e la vendita autovetture, comprando due veicoli usati: una Fiat Punto e una Toyota Aigo. Tuttavia, quando le automobili furono scaricate dalla bisarca che le trasportava, rimase sorpreso: le condizioni dei mezzi a quattro ruote erano molto diverse rispetto a quanto precedentemente era stato descritto all'interno delle schede tecniche che presentavano le vetture prima della loro vendita

Ieri è scaduto il termine per le uscite su base volontaria concordato durante l’incontro del 25 novembre scorso al Mimit (Ministero delle imprese e del made in Italy), 158 sono i lavoratori Berco che hanno aderito. Una cifra molto distante dai 400 sperati dall’azienda e corrispondenti al numero per i quali c’era, prima dell’incontro, il rischio di licenziamento unilaterale.

Ora questo rischio torna e, non a caso, già in mattinata è stato convocato dal Ministero un altro incontro per il prossimo 28 gennaio. “L’obiettivo – fa sapere il sindaco di Copparo Fabrizio Pagnoni – è l’individuazione di una soluzione alla vertenza quanto più possibile accettabile per i lavoratori e le loro famiglie e per il territorio tutto”.

“A oggi i numeri – dice Pagnoni – sono lontani dai 400 esuberi previsti dall’azienda e ci troviamo ad affrontare uno snodo tanto cruciale quanto delicato di questa crisi. È fondamentale scongiurare l’avvio di una nuova procedura con licenziamenti unilaterali e approdare a un’intesa sostenibile“.

Al ministero ci saranno Fiom-Cgil, Fim-Cisl e Uilm-Uil che sperano di trovare una soluzione alla crisi evitando sia il licenziamento unilaterale di quanti mancano al raggiungimento della quota di 400 uscite chieste dall’azienda, sia una crisi aziendale deleteria per tutto il territorio. Ritengono necessario rilanciare Berco senza alcun licenziamento.

Rimane valido insomma quello che era già stato sottolineato dopo l’ultimo incontro coni vertici di Berco, quando questi avevano presentato il piano industriale: “Ricercare, anche con il Governo, tutte le soluzioni utili a far fronte a un piano industriale che oltre ai propositi ha bisogno di una forte struttura economica a cui l’azienda, da sola, non riesce a far fronte“.

Un piano che pare mancare della concretezza necessaria al rilancio dell’azienda. Non a caso avevano sollecitato percorsi di partenariato, “pubblico o privato, per poter affrontare il piano presentato e che quanto si voglia realizzare non gravi sui lavoratori con ulteriori procedure di licenziamento“.

Per farlo serve tempo e una soluzione che si potrebbe prospettare è quella che Ferrara diventi un’area di crisi complessa come lo sono Taranto per l’Ilva e Termini Imerese per lo stabilimento ex Fiat. Le difficoltà del territorio sono anche maggiori rispetto a quelle del 2016, oltre a Berco ricondiamo la crisi Rexnord ma anche un’economia nella provincia che stenta a decollare. La manifattura, nell’ultimo trimestre del 2024 ha avuto una flessione di produzione del 7% rispetto allo stesso periodo del 2023 e del 6,1% sul fatturato come mostrano i dati della Camera di Commercio.

Ora non resta che aspettare il giro di boa del 28 gennaio con la speranza che nel frattempo non arrivi alcuna decisione unilaterale a scompigliare le carte in tavola. Pare comunque difficile, se non impossibile, che Berco faccia mosse avventate verso licenziamenti unilaterali.

Grazie per aver letto questo articolo...

Da 20 anni Estense.com offre una informazione indipendente ai suoi lettori e non ha mai accettato fondi pubblici per non pesare nemmeno un centesimo sulle spalle della collettività. Il lavoro che svolgiamo ha un costo economico non indifferente e la pubblicità dei privati non sempre è sufficiente.
Per questo chiediamo a chi quotidianamente ci legge e, speriamo, ci apprezza di darci un piccolo contributo in base alle proprie possibilità. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di ferraresi che ci leggono ogni giorno, può diventare fondamentale.

 

OPPURE se preferisci non usare PayPal ma un normale bonifico bancario (anche periodico) puoi intestarlo a:

Scoop Media Edit
IBAN: IT06D0538713004000000035119 (Banca BPER)
Causale: Donazione per Estense.com