Naomo Lodi indagato per peculato. Già chiuse le indagini
Nicola Lodi, detto Naomo, dopo la condanna in primo grado a 2 anni e 10 mesi per induzione indebita, rischia di affrontare un ennesimo processo penale. Questa volta l'accusa è di peculato
Nicola Lodi, detto Naomo, dopo la condanna in primo grado a 2 anni e 10 mesi per induzione indebita, rischia di affrontare un ennesimo processo penale. Questa volta l'accusa è di peculato
In una situazione umanitaria per cui a livello globale sono 120 milioni le persone costrette alla fuga (dall’ultimo report dell’Agenzia Onu per i rifugiati), l’8 novembre a Ferrara si è ripartiti dalla realtà locale per tratteggiare un quadro delle tutele previste per i minori stranieri non accompagnati
Caro Sig. sindaco, Mi permetto di darti un suggerimento sui “maranza”. Penso che quelli coinvolti non siano più 50 e se sono di più non superano i 100. Ti suggerisco di riceverli uno per uno nella Casa Comunale. Chiedi il loro nome e chiamali così. Fatti raccontare dove abitano e come vivono
Siamo tutti consapevoli che per un'azione efficace di prevenzione contro microcriminalità, spaccio, furti, violenza sociale e il fenomeno della devianza giovanile ("maranza"), serve un approccio che integri sicurezza, istruzione, educazione alla cittadinanza, rispetto delle istituzioni e soprattutto politiche sociali adeguate
"Quando il gioco si fa duro, le mafie iniziano a giocare e a vincere". A Ferrara nel 2024 si sono spesi nel gioco d'azzardo quasi 235 milioni di euro (234.931.901,71), una cifra che se divisa per abitante, comprendendo i bambini, ammonta a 1806 euro. In entrambi i casi si tratta della cifra più bassa in regione
Sotto lo sguardo del segretario regionale Luigi Tosiani la direzione provinciale del Pd di Ferrara si è riunita per discutere i risultati positivi delle elezioni regionali del 17 e 18 novembre dello scorso anno. “Questo – scandisce a chiare lettere il segretario provinciale Nicola Minarelli – è un partito con tante potenzialità, qualità, prospettive, ma che non sempre decide di giocarle assieme. Ecco, l’evidenza ci dice che quando questo capita arrivano anche i voti e quindi il gradimento dei cittadini, diversamente no”.
Il caso è quello delle regionali dove il Pd è tornato a un buon risultato anche in provincia di Ferrara oltre ad aver eletto Michele de Pascale per il post Bonaccini. Un risultato che ha fatto respirare in particolare se si guarda a quelli delle comunali dello scorso giugno e che migliora quello delle europee che, pur tenendosi nella stessa tornata, hanno mostrato una forbice su cui riflettere in casa dem. I voti che sono convogliati verso l’ex presidente della Regione sono stati molto maggiori (all’interno del territorio comunale) rispetto a quelli che hanno sostenuto il candidato sindaco Fabio Anselmo.
“In politica – spiega però Minarelli – non vale che la somma dei pezzi fa l’intero perché l’unità, la compattezza, la visione comune sono elementi strategici di scelta per il cittadino rispetto a chi dare la sua fiducia. Per fare questo non basta tanto, serve semplicemente la volontà di superare una stagione di blocchi contrapposti, serve che il dialogo e il confronto interno sia nel merito delle questioni e non aprioristico, serve che ci senta parte di una comunità e non di un gruppo della stessa”.
E questo va fatto “nella trasparenza”, va fatto “non coi finti unanimismi pubblici e le pugnalate nei corridoi, ma con la consapevolezza che è nel rispetto delle diverse sensibilità e nel confronto tra esse che va raggiunta l’unità del partito”.
“È tutto nelle nostre mani – prosegue – ed è però una responsabilità enorme che abbiamo ancor prima che verso noi stessi, verso i cittadini. Perché è a loro che dobbiamo rendere conto ed è per loro prima che per le ambizioni personali di qualcuno di noi che siamo qui a fare politica”. Ignorare quello che vogliono i cittadini “non tenerne conto o peggio deliberatamente ignorarlo sarebbe grave” ma soprattutto “non da Partito Democratico”.
Il segretario crede che il solco sia già stato tracciato nella direzione di luglio e, anche se “la strada è ancora lunga”, si sta “dimostrando di essere quella giusta”.
Una strada composta da tre elementi: una “seria analisi delle cose che non funzionano per evitare di ripetere gli errori commessi e individuare strade e alternative diverse per i futuro”, la “costruzione di un progetto di rilancio e sviluppo per questa provincia che ci faccia essere e ritornare interlocutori politici e amministrativi credibili, in grado di soddisfare e proporre politiche per la risoluzione dei problemi concreti delle persone” e infine “un rinnovato dialogo nostro interno che ci consenta di superare contrapposizioni che minano i risultati oltre che il nostro vivere quotidiano la comunità del Partito Democratico”.
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