Cronaca
21 Dicembre 2024
L'avvocato Fabio Anselmo: "Conosco Pablo da anni. So che farà un grande lavoro come lo merita questa drammatica vicenda"

“Il cono d’ombra” il podcast di Trincia sul caso Bergamini

di Camilla Mondini | 3 min

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Una produzione di Sky Italia, Sky TG24, Sky Crime e TapelessFilm per raccontare uno dei cold case più clamorosi della cronaca italiana: la morte di Denis Bergamini, il talentuoso calciatore del Cosenza, avvenuta il 18 novembre 1989 in circostanze rimaste nebulose per oltre 30 anni.

“È un caso molto interessante – afferma il giornalista e autore Pablo Trincia – uno di quei rari casi che durano oltre tre decenni, e questo andrà sicuramente verso i quattro. Ha catturato subito l’attenzione mia e del team. Al momento stiamo leggendo migliaia di pagine di documenti, vogliamo sapere tutto su questa vicenda”.

A partecipare al podcast anche il noto avvocato di fama nazionale Fabio Anselmo: “Conosco Pablo da anni. So che farà un grande lavoro come lo merita la drammatica vicenda dell’uccisione di Denis Bergamini. A meritarlo sono anche Donata e tutta la sua famiglia”. Una vicenda che ha toccato anche, e soprattutto, i cuori dei ferraresi perché Denis è nato e cresciuto in provincia di Argenta.

27 anni, promessa del calcio. Muore in circostanze misteriose e, per anni, il suo caso viene archiviato come suicidio ma la famiglia non si dà pace e cerca, ancora oggi, la verità. “Per quanto riguarda la mia vita, prendo quello che viene, mi piace vivere” dichiara Denis in una video intervista dopo una vittoria con la sua amata squadra, il Cosenza. Ed è forse anche per quell’ultimo ‘inno alla vita’ che i familiari non credono all’ipotesi del suicidio.

Ultimo, sì, perché Denis verrà ritrovato per strada “schiacciato” (come si volle far credere all’inizio) da un camion. Il caso viene archiviato quasi subito dalla Procura ma i primi dubbi sulla vicenda non tardano ad arrivare, non solo dalla famiglia, anche dai compagni di squadra. È proprio Michele Padovano che nel noto programma televisivo “Le Iene” dichiara: “L’hanno ammazzato come un cane”.

Il giorno dopo avrebbe dovuto giocare l’importante match Cosenza-Messina. Donata, la sorella, dichiara che il giorno prima avrebbe ricevuto una chiamata misteriosa che “lo ha reso nervoso, era bordeaux in faccia”. Anche i suoi compagni di squadra segnalano uno stato di agitazione la sera al cinema, quando lo incontrano. Durante il film Denis si alza “seguito da due sagome” riportano i compagni, poi più nulla.

A vederlo in vita per l’ultima volta è stata l’ex fidanzata Isabella Internò e sarà proprio lei a dichiarare e spiegare le dinamiche del presunto suicido. Secondo la ex Denis si sarebbe lanciato sotto un camion perché stanco della vita da calciatore e sarebbe stato trascinato dal veicolo per oltre 50 metri, versione in forte contrasto con lo stato del ritrovamento del corpo. Troppi i dettagli che non tornavano.

Il caso è stato riaperto dopo 28 anni grazie alla richiesta di riapertura delle indagini fatta dall’avvocato Fabio Anselmo che con una relazione dettagliata del medico legale Vittorio Fineschi ha avanzato la richiesta di indagini medico-legali più approfondite che avrebbero aiutato a chiarire le circostanze della morte. Il pubblico ministero l’ha fatta propria e il gip l’ha accolta. Dopo 35 anni di mistero l’ex fidanzata Isabella viene condannata a sedici anni di reclusione. Secondo la Corte di Assise è colpevole dell’omicidio in concorso con ignoti per la morte dell’ex fidanzato. Si chiude così, dopo oltre 40 udienze, il caso Bergamini.

Ma è stata detta tutta la verità? O qualcosa deve ancora emergere? Non resta che attendere l’inchiesta di Trincia, che si spera possa donare un piccolo ulteriore respiro agli affetti di Denis, che ancora cercano giustizia.

Si tratta del terzo caso giudiziario, seguito dall’avvocato Anselmo, che viene trattato nel cinema. Tra gli altri ricordiamo “È stato morto un ragazzo” che ha vinto il David di Donatello (con la regia di Filippo Vendemmiati) e “Sulla mia pelle” con Jasmine Trinca e Alessandro Borghi.

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