Nella pièce non ci si deve però aspettare di trovare il personaggio conosciuto con i film di Neri Parenti ma quello dei libri di Paolo Villaggio e dei primi due film di Luciano Salce.
Lo spettacolo è stato anche “la riscoperta del primo Fantozzi”, quello dei libri, “un Fantozzi tragico, talmente tragico che diventa comico nel momento in cui è tragicissimo, non cartone animato come poi si è trasformato”. Non ci si deve neanche aspettare l’imitazione di un personaggio che a Fantoni è sempre appartenuto “ma non basta fare un’imitazione”. “L’imitazione – ci dice l’attore – ha il fiato corto, è il talento della gracula religiosa, il merlo indiano, arrivati a due minuti basta”.
Ecco allora che subentra l’interpretazione che “ti può venire solamente con la direzione di un bravo regista (Livermore, ndr) e con un vissuto particolare (quello di Fantoni, ndr) che per quanto sia spostato di un trentennio, è sovrapponibile a quello di Villaggio, perché anch’io sono ragioniere come lui, anch’io ho lavorato in un’azienda come lui, prima di fare poi il grande passo verso, diciamo, il magico mondo dell’arte”.
“Volutamente – ci racconta – non faccio la voce identica, perché non c’è bisogno. Lo vedi che non sono Villaggio“. L’importante invece è “mantenere le caratteristiche tipiche del personaggio, anche con un fisico che drammaticamente gli somiglia”. Lo stesso si potrebbe dire per i colleghi sul palco, non sono imitatori e non somigliano fisicamente ai loro modelli, il ragionier Filini, Mariangela, la Pina o la signora Silvani, sono attori “eccezionali” che riescono a “restituire tutto il personaggio”
Il comico ferrarese ricorda bene la prima volta che ha messo i panni del ragionier Ugo per interpretarlo in questo spettacolo e “un po’ di effetto me l’ha fatto perché non ero più l’imitatore di Fantozzi, ero quello vero”. E ora, quella che “sembra una bestemmia”, un Fantozzi non interpretato da Villaggio, è realtà e Fantoni è “colui che ha liberato Fantozzi dal suo primo interprete, nonché creatore, ed è come Arlecchino, dopo di me potrà farlo chiunque, una cosa che fa venire i brividi”.