Lo avevano già annunciato in commissione consiliare e anche ieri (2 dicembre) in consiglio comunale maggioranza e opposizione hanno votato contro al rilascio del permesso di costruire in deroga alle norme del Rue richiesto dalla Società Biofe srl, per la realizzazione e l’esercizio di un impianto di produzione di biometano, di potenza pari a 250 smc/ora, a Gaibanella. “Il 5 dicembre alla prossima conferenza dei servizi – dice al termine della votazione il sindaco Alan Fabbri – ribadiremo la volontà del consiglio comunale”.
“A chi non preoccupa una centrale in un territorio come quello di Gaibanella” dice l’assessore Nicola Lodi mentre il capogruppo Pd Massimo Buriani ricorda l’elevato numero di centrali nel territorio provinciale differenziando tra biogas e biometano. Mentre la prima produce “gas per autoconsumo”, la seconda produce combustibile “più raffinato che va collocato all’interno delle tubazioni della Snam”. Il metano viene “dunque viene immesso in rete” e quindi “qual è il vantaggio per la comunità locale?”
“Abbiamo la necessità – prosegue Buriani – di individuare dei criteri che ci permettano in conferenza dei servizi di avere posizioni più forti e di disincentivare le centrali”. Sono concetti che l’opposizione aveva già espresso in commissione per bocca dei consiglieri dem Davide Nanni e Matteo Proto: “Bisogna iniziare a dare dei segnali, non basta il voto contrario, bisogna bloccare con ulteriore fermezza da parte della Giunta qualsiasi ipotesi di deroga”.
“Noi ci auguriamo oggi – aggiunge Nanni – di non rifare a Gaibanella gli errori fatti a Villanova”. “Il mio timore – aggiunge Marzia Marchi (M5S) – è che questo consiglio voti negativo e poi le cose andranno avanti come sono andate in altre situazioni. Io chiedo che non sia solo un atto di dichiarazione”.
Per poter avere un peso maggiore andrebbe però coinvolta la politica ad altri livelli, da quello regionale a quello nazionale perché, come dice l’architetto Fabrizio Magnani, “i comuni hanno le armi spuntate”.
Serve, secondo il consigliere della Civica Anselmo Leonardo Fiorentini, “iniziare a fare una pressione politica e un’azione democratica” verso la giunta regionale e il parlamento “per far comprendere che quelle norme che nascono per impianti ad energia rinnovabile realmente a zero emissioni (fotovoltaico, eolico), non siano applicate ad altre tipologie di impianti”. Il consigliere si riferisci evidentemente agli impianti a biometano che hanno “evidentemente un impatto fisico e ambientale molto pesante” e che “in alcuni casi è difficile considerare energie rinnovabili”.
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