Argenta
30 Novembre 2024
I funerali di Giacinto Rossetti, fondatore del ristorante di Argenta che rivoluzionò il settore

L’ultimo commosso saluto all’inventore del Trigabolo

di Redazione | 2 min

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Tra maggio 2022 e aprile 2023 avevano seminato il panico tra Argenta, Comacchio e le province di Ravenna e Bologna, mettendo a segno tredici furti di mezzi agricoli. La loro attività criminale però non ha avuto vita lunga e - dopo mesi di indagini - i carabinieri li hanno rintracciati e arrestati

di Giada Magnani

Un lungo applauso ha scandito l’ultimo saluto tributato a Giacinto Rossetti, fondatore dell’ormai ex, ma indimenticato e ancora famoso e leggendario ristorante “Il Trigabolo”.

La salma del 76enne, un artista dell’enogastronomia, dopo una veglia funebre alla camera ardente dell’ospedale M.Vandini, dove nei giorni scorsi è avvenuto il decesso, è stata trasportata all’impianto di cremazione di Molinella. In seguito le ceneri verranno sparse nelle acque dell’oasi valliva di Campotto.

In un’atmosfera di profonda commozione la figlia Elisa, famigliari e parenti, hanno ricevuto parole e messaggi di affetto e vicinanza posati anche sui social. E messi pure nero su bianco in una lettera scritta dal sindaco Andrea Baldini. Soggetti istituzionali, enti, associazioni, chef del calibro di Igles Corelli, che ha dato l’annuncio della scomparsa del suo maestro sulle pagine della guida “Il Gambero Rosso”, e Simone Finetti, si son stretti al loro dolore.

Il feretro era coperto di fiori, targhe, encomi e dal suo grembiulino da lavoro.

Rossetti, dapprima commerciante di giocattoli, trasformò una modesta pizzeria in un locale di qualità, di richiamo nazionale, frequentato da vip e non solo, da personaggi dello spettacolo, della politica, dello sport, della cultura, da giornalisti del settore, della cucina d’alto livello, sfornando piatti innovativi, raffinati, di qualità, gustosi per tutti i palati, preparati con materie prime selezionate, sane e nostrane. Piatti insomma preparati con ingredienti scelti presso agricoltori, allevatori, cantine, caseifici, fattorie, orti e pescatori. Lui stesso si mise alla caccia di ingredienti genuini, di eccellenza: vini, formaggi, carni, salumi, verdure, selvaggina, pesce e quant’altro. E riesce nel suo intento. Assume uno staff di provetti cuochi, appena usciti da scuola. Tra cui anche il pasticcere di casa Mauro Gualandi e il maitre: Bruno Biolcati. Ecco calato il poker d’assi, la “banda” di sua fiducia, una sua creazione, che, da lui capitanata, cambiò la storia, rivoluzionando i ricettari della penisola, da quelle della nonna a quelle contemporanee. Celebre il loro “Budino di cipolla al fegato grasso e zenzero” e il Pasticcio di cervello alla fonduta di pomodoro”, che valsero premi e stelle Michelin. Poi i costi di gestione schizzarono alle stelle, portando alla chiusura dell’attività. Ma a breve verrà girato il film di Mauro Bartoli che narra la magica epopea del mitico ristorante Trigabolo. Che ispirò la fondazione del sodalizio “Saperi e Sapori”, di cui si è celebrato il 40° anniversario, con Gianfranco Vissani, e la posa di una targa ricordo. Un appuntamento replicato poi con un rendez-vous a tavola.

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