Si è concluso con successo il primo Laboratorio Internazionale di Innovazione Studentesca organizzato dallo Student Entrepreneurship Centre (Sec) dell’Università di Ferrara. Al centro dell’evento, che ha coinvolto studentesse, studenti, esperte/i e rappresentanti istituzionali, un tema di grande attualità per l’ambiente e per l’economia del territorio ferrarese: la proliferazione del granchio blu.
L’iniziativa si inserisce nel contesto delle attività dell’Alleanza Colours (COLlaborative innOvative sUstainable Regional univerSities), che riunisce nove atenei europei, tra cui Unife, impegnati nella collaborazione per la sostenibilità e l’innovazione.
Il Laboratorio rappresenta un nuovo elemento nell’ecosistema progettuale dell’Università di Ferrara, fondato sulla partecipazione attiva delle nuove generazioni e in linea con l’impegno dell’Ateneo verso le sfide territoriali e la triplice transizione (verde, digitale e sociale).
“Questa iniziativa – ha affermato Enrico Bracci, prorettore alla terza missione di Unife – è stata pensata per far vivere alle studentesse e agli studenti le problematiche del territorio, per assegnare loro un ruolo attivo di progettazione di soluzioni, favorendo lo sviluppo di competenze e rendendoli protagonisti attivi e impegnati nella risoluzione dei problemi attuali e cogenti. Il Laboratorio rappresenta solo il primo di una serie di appuntamenti che, partendo da sfide attuali, si pongono al servizio della comunità studentesca per arricchirne il percorso formativo”.
La giornata si è articolata in due momenti distinti: una conferenza introduttiva nell’Aula Magna del Dipartimento di Economia e Management e un workshop pomeridiano al Laboratorio Aperto – Ex-Teatro Verdi. Gli studenti hanno avuto l’opportunità di confrontarsi direttamente con esperti e policy-maker su problematiche reali, lavorando alla definizione di soluzioni innovative per contrastare l’impatto ambientale, economico e turistico del granchio blu.
Tra relatrici e relatori presenti, il Professor Giuseppe Castaldelli e la Professoressa Monia Castellini dell’Università di Ferrara hanno illustrato rispettivamente le implicazioni ecologiche della diffusione del granchio blu e le ripercussioni sul turismo regionale. La Sindaca di Goro, Maria Bugnoli, e Vadis Paesanti, vicepresidente di Confcooperative Fedagripesca Emilia-Romagna, hanno invece condiviso testimonianze e dati sull’impatto socioeconomico della specie invasiva, mentre la start-up Mariscadoras ha presentato un’innovativa risposta gastronomica al problema con il progetto Blue Eat.
Presente all’iniziativa anche il prefetto di Ferrara Massimo Marchesiello.
L’evento ha rappresentato anche una valorizzazione di Ecosister, l’ecosistema dell’Emilia-Romagna, finanziato dal Pnrr, di cui l’Università di Ferrara è responsabile per le attività di Public Engagement. Infatti, una delle tre “sfide” ferraresi individuate da Ecosister riguarda proprio la proliferazione del granchio blu. Più in generale la sfida presentata da Confcooperative, in collaborazione con Cna Ferrara, Confartigianato e il Comune di Goro vuole individuare e affrontare questioni urgenti legate all’evoluzione trasformativa dell’acquacoltura del Comune del Delta.
La responsabile scientifica del progetto Colours all’Università di Ferrara, Sandrine Labory ha aggiunto: “Colours è un’alleanza che punta a creare una rete di opportunità per le studentesse e gli studenti delle università partner. Nei prossimi mesi, l’offerta di attività promosse dall’Università di Ferrara nell’Alleanza arricchirà ulteriormente il panorama di opportunità di internazionalizzazione e formazione trasversale per la comunità studentesca del nostro ateneo, rafforzando in modo ancor più completo non solo le nostre relazioni con partner internazionali, ma soprattutto incrementando la rete di collaborazioni con stakeholder regionali, proficue per la valorizzazione del territorio in un’ottica effettivamente europea”.
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