di Cecilia Gallotta

Si chiama ‘La missione possibile’, anche se può sembrare più un’impresa ardua. Ma quella contenuta nel titolo del nuovo libro di Luigi Marattin è un’intenzione che, almeno su carta, pare partire da buone premesse.

Del resto, gli applausi delle persone che venerdì pomeriggio hanno riempito il piano nobile di palazzo San Crispino alla libreria Libraccio, fanno ben pensare: dopo l’uscita da Italia Viva e la creazione dell’associazione Orizzonti Liberali, il deputato ferrarese si concentra sulla stesura di un’analisi ficcante circa il bipolarismo destra-sinistra che “in questi ultimi tempi sembra faccia da padrone”, come lo introduce l’ex assessore e attuale presidente di ‘Ferrara Cambia’ Andrea Maggi.

“Gli anni del doppio confronto Prodi-Berlusconi – esordisce l’autore – erano incentrati su due motori riformisti centrali, e quello era un tipo di bipolarismo che tutto sommato non funzionava malissimo, seppur con le storture del caso”. Il problema, secondo il deputato, arriva con il populismo e la globalizzazione, con “la Lega di Bossi e Maroni ai minimi storici che viene data in mano a Salvini, cambiando pelle e diventando un partito che parla di pre-pensionamenti e spesa pubblica, che a mio avviso non ha nulla a che vedere con la destra”.

Sulla dicotomia destra-sinistra ne scriveva già Gaber ormai trent’anni fa, ma “quello di cui la gente non si rende conto – afferma Marattin – è che negli ultimi anni, dati alla mano (che mi sono andato a rileggere sperando di essermi sbagliato) è che l’Italia, ad esclusione delle isole Samoa, della Polinesia Francese e qualche altro stato, è tra i paesi che sono cresciuti meno al mondo. Non solo in Europa, ma nel mondo”.

“È naturale che non si può ridurre ad un dibattito sulla destra e sulla sinistra, perché in questi anni hanno governato entrambi più volte. E ogni volta che si provano a chiedere spiegazioni circa questo dato allarmante e non fraintendibile, nessuna delle due parti dà una risposta che non sia fumosa. Insomma, se un medico non riesce a intravedere la diagnosi, figuriamoci iniziare la terapia”.

E così, “mentre la sinistra pensa che la spesa pubblica sia una fatina che tutto può, non considerando che non basta spendere di più, ma bisogna spendere meglio, la destra d’altro canto procede a suon di slogan”.

Una strategia che innegabilmente attrae tanto consenso, come fa notare l’avvocato Filippo Maggi: “perché dà alla gente le risposte che vuole sentire”, è la risposta del deputato, che scomoda Sergio Leone per concludere la presentazione più demagogicamente possibile, tra applausi e risate: “Quando un uomo col ragionamento incontra un uomo con lo slogan, l’uomo col ragionamento è un uomo morto”.