“Afm, preoccupazioni legittime”
L'intervento di Marzia Marchi dopo le preoccupazioni sollevate da Natale Finchi, dipendente di lunga data delle Farmacie Comunali, sull'ombra della privatizzazione
L'intervento di Marzia Marchi dopo le preoccupazioni sollevate da Natale Finchi, dipendente di lunga data delle Farmacie Comunali, sull'ombra della privatizzazione
Il gip ha archiviato la querela per diffamazione a mezzo stampa che Diego Marescotti (attivista dem candidato alle ultime elezioni comunali col Pd) aveva intentato contro il senatore di Fratelli d'Italia Alberto Balboni.
"La scelta di Fratelli d'Italia di astenersi sul bilancio dell’Assemblea legislativa rappresenta uno strappo grave e senza precedenti rispetto a una prassi istituzionale che per anni ha garantito il buon funzionamento dell’ente, al di là delle legittime differenze politiche". Il capogruppo del Partito democratico in Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna Paolo Calvano commenta l’astensione di Fratelli d’Italia sul bilancio 2026 dell’Aula
Le Farmacie Comunali sono un patrimonio di noi cittadini, dove la competitività tra pubblico e privato è un valore aggiunto
Spazi di incontro per avvicinare i consiglieri regionali e provinciali alle cittadine e ai cittadini in tutte le province dell’Emilia-Romagna. Li metteranno a disposizione l’Assemblea legislativa e l’Unione Province Italiane (UPI) dell’Emilia-Romagna grazie alla sottoscrizione di un protocollo
Quali informazioni ha il ministro Gilberto Pichetto Fratin e quali sono le sue valutazioni sul piano di decarbonizzazione e transizione energetica di Eni in relazione al piano industriale presentato nei giorni scorsi? Lo chiede in un question time alla Camera Luigi Marattin.
Il deputato ex Italia Viva fa presente che il piano che riguarda Versalis, la società chimica del gruppo, prevede investimenti per circa 2 miliardi di euro nei prossimi 5 anni, ma anche la chiusura degli impianti di cracking a Brindisi e a Priolo – gli ultimi due rimasti -, e del polietilene a Ragusa.
L’azienda, partecipata al 30% dallo Stato, intende realizzare, al loro posto, “impianti industriali coerenti con la transizione energetica e la decarbonizzazione dei vari siti industriali, nell’ambito della chimica sostenibile, ma anche della bioraffinazione e dell’accumulo di energia”.
L’obiettivo annunciato è di tagliare le emissioni per circa 1 milione di tonnellate di CO2e, il 40% di quelle relative agli impianti italiani. Il progetto è stato immediatamente contestato dai sindacati, secondo i quali “uscire totalmente dalla petrolchimica, cioè la chimica di base, è un errore. L’Eni da produttore si trasforma in trader, privandosi di una tecnologia che forse è vecchia, forse può essere ammodernata e migliorata, ma certamente non dismessa, rendendoci dipendenti dall’estero in un settore chiave”.
Eni al contempo afferma che “al termine del processo di vi sarà un impatto positivo dal punto di vista occupazionale, contrastando le inevitabili conseguenze negative che la crisi strutturale e consolidata del settore a livello europeo avrebbe in questo ambito”.
Marattin chiede quindi al titolare del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica notizie in merito ai tre stabilimenti che verranno chiusi, “anche in considerazione della riqualificazione dei siti industriali, dell’impatto occupazionale e del fatto che comunque gli stabilimenti di Ferrara, Ravenna e Mantova dovranno essere riforniti di etilene da paesi che non offrono garanzie su emissioni ambientalmente dannose”.
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