Anche il Copernico-Carpeggiani R1PUD1A la guerra
“Questa scuola R1PUD1A la guerra” è la scritta che campeggia dal 22 dicembre davanti all’entrata dell’Iti di via Pontegradella
“Questa scuola R1PUD1A la guerra” è la scritta che campeggia dal 22 dicembre davanti all’entrata dell’Iti di via Pontegradella
Un anno e nove mesi. A tanto è stato condannato Aissa Moncef, 59enne tunisino, finito a processo per tentata estorsione nei confronti di un noto ristoratore ferrarese. A questo si aggiungono 350 euro di multa
Lo scorso 22 dicembre i Carabinieri della Sezione Radiomobile della Compagnia di Ferrara, hanno arrestato un 60enne che ha rapinato un uomo del proprio smartphone
Giocattoli, carte da gioco, articoli di hobbistica e collezionismo, ma anche capi di abbigliamento e accessori recanti marchi contraffatti. La Guardia di Finanza ha sequestrato 16mila articoli risultati irregolari
L'uomo è stato denunciato in stato di libertà per tentato furto, sanzionato amministrativamente per ubriachezza molesta e infine accompagnato presso la Casa circondariale di Ferrara per l’esecuzione della pena residua
“Vendetta? Di cosa mi devo vendicare? Cerco solo giustizia“. Mancano pochi minuti all’inizio del processo davanti alla Corte d’Assise, quando – seduto fuori dall’aula – Natalino Buzzi aspetta l’arrivo in tribunale a Ferrara di Giuseppe e Vito Mauro Di Gaetano, 70 e 42 anni.
Entrambi sono ora a processo con l’accusa di omicidio volontario aggravato dalla crudeltà per aver ucciso – il 1° settembre 2023, durante la ‘mattanza del bar Big Town di via Bologna – suo figlio Davide, ferendo in maniera grave il ragazzo che era con lui, Lorenzo Piccinini, finendo così per rispondere anche di tentato omicidio.
Nessun desiderio di vendetta, ma solo la volontà di guardare negli occhi – per la prima volta – il titolare del locale e suo padre. “Non mi voglio vendicare, complicherei solamente le cose. Oggi sono qui solo per vederli in faccia e capire il perché lo abbiano fatto“.
“Quello che mi ha dato più dispiacere – aggiunge – è che non ci siano mai state le loro facce sui giornali. So che il padre lo hanno messo ai domiciliari, ma io non so nemmeno dov’è. Voglio solamente che sia fatta giustizia“.
Ad accompagnare in tribunale Buzzi – che è parte civile nel procedimento – c’erano sua figlia, anche lei parte offesa nel procedimento, e la sua compagna. Vicini, uno all’altra, hanno seguito le oltre tre ore e mezza di udienza aperta al pubblico, sostenendosi a vicenda.
“Vorrei solo – è l’auspicio di papà Natalino, prima dell’inizio del processo – che li condannino per quello che hanno fatto. Perché non si toglie la vita alle persone. Quante famiglie hanno rovinato e per quale motivo? Per quale scopo lo hanno fatto? Tutti facciamo degli sbagli, ma non si uccidono le persone“.
Da 20 anni Estense.com offre una informazione indipendente ai suoi lettori e non ha mai accettato fondi pubblici per non pesare nemmeno un centesimo sulle spalle della collettività. Il lavoro che svolgiamo ha un costo economico non indifferente e la pubblicità dei privati non sempre è sufficiente.
Per questo chiediamo a chi quotidianamente ci legge e, speriamo, ci apprezza di darci un piccolo contributo in base alle proprie possibilità. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di ferraresi che ci leggono ogni giorno, può diventare fondamentale.
OPPURE se preferisci non usare PayPal ma un normale bonifico bancario (anche periodico) puoi intestarlo a:
Scoop Media Edit
IBAN: IT06D0538713004000000035119 (Banca BPER)
Causale: Donazione per Estense.com