Per il sistema imprenditoriale ferrarese, il terzo trimestre chiude con una lieve flessione (- 0,03%). Tra luglio e settembre di quest’anno, in particolare, Servizi professionali e Turismo mostrano dinamiche significative (compensando in parte il rallentamento delle imprese agricole), così come l’Artigianato, il cui contributo al saldo generale è di -13 unità, come differenza tra 99 nuove imprese e 112 che, nello stesso periodo, hanno cessato di operare. Nel complesso, tra luglio e settembre, il Registro delle imprese di Ferrara ha registrato un saldo negativo di 11 attività economiche (-0,03%), frutto di 294 nuove iscrizioni e di 305 cessazioni. A fine settembre 2024, dunque, lo stock complessivo delle imprese registrate in provincia di Ferrara si attesta sulle 32.092 unità. Questo in sintesi lo scenario che emerge dai dati Movimprese elaborati dall’Osservatorio dell’economia della Camera di commercio di Ferrara Ravenna sulla base dei dati prodotti da InfoCamere.
“Le imprese, in particolare quelle piccole e medie – sottolinea Paolo Govoni, vice presidente della Camera di commercio di Ferrara e Ravenna – ogni giorno creano buona occupazione, coltivano conoscenza, abilitano innovazione, immaginano il futuro collettivo. Imprese, che hanno costruito nei decenni lo sviluppo economico delle nostre comunità, con un elevato potenziale di crescita economica, capace anche di rivitalizzare aree marginali, creando opportunità di impiego, generando uno spirito imprenditoriale, con prospettive a lungo termine, fondato su un sistema di valori solidali improntati alla dedizione e alla fiducia reciproca”.
“Occorre – conclude Govoni – dare sempre più opportunità di solidità finanziaria alle imprese che operano sul territorio, con un occhio di riguardo a quelle realtà che possono sviluppare nuove tecnologie e nuove idee abilitatrici di innovazione nelle filiere produttive”.
Il Bilancio dei Settori. A livello settoriale, al netto delle cancellazioni d’ufficio, molti settori registrano variazioni positive o una tenuta, non sufficienti a compensare le riduzioni di un numero più ristretto di comparti. Continua il dinamismo che caratterizza i servizi di alloggio e ristorazione, che, beneficiando della stagione estiva, hanno registrato una crescita di 16 unità, pari a un aumento del +0,65%; a ciò si accompagna anche la crescita dei servizi professionali (+12 unità per una crescita relativa del +1,18%). Ad una cifra invece il saldo per il comparto “altri attività di servizi” – che comprendono quelli alla persona – (+7 e 0,44%) e l’ICT (+6 e 1,15%). Nell’indotto del settore delle costruzioni, andamento positivo per le attività immobiliari e per quelle finanziarie e assicurative.
Sul versante opposto, la riduzione più apprezzabile nel numero di attività ha riguardato l’agricoltura (-28 imprese e -0,4% la diminuzione relativa trimestrale e -3,6% quella a dodici mesi), seguita dalla manifattura (-15 unità e un tasso di decrescita del trimestre pari al -0,64%). Nel tre mesi estivi calano di qualche unità anche la logistica e le attività artistiche e quelle professionali, mentre a fatica resistono le unità del commercio e ora anche quelle delle costruzioni mostrano i primi segnali di contenimento.
Le Forme Giuridiche. L’impresa individuale rimane la scelta predominante per i nuovi imprenditori, con 183 iscrizioni, ma il suo contributo al saldo complessivo è negativo con un decremento di 46 unità (-0,25%). Si conferma invece l’apporto positivo delle società di capitali per le quali le nuove aperture superano le chiusure, facendo registrare nel trimestre estivo un saldo netto di 54 unità, pari a un tasso di crescita dello 0,78%. Prosegue il declino dell’appeal delle società di persone come strumento imprenditoriale, con un saldo negativo di -15 unità e un tasso pari a -0,27%. Negativo anche il contributo delle altre forme (-4 e -0,42%).
Le dinamiche per tipologia. Crescono le imprese giovanili (+2,35%, corrispondente ad un saldo netto tra iscrizioni e cessazioni volontarie pari a +54 unità), con un tasso di crescita trimestrale relativo che risulta più elevato rispetto allo stesso periodo del 2023 che segnava un +1,94%. In espansione le imprese straniere (+0,77% e saldo pari a +27 unità) e, seppure con intensità minore, anche le imprese femminili con 5 attività in più e tasso pari a +0,07%.
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