Cronaca
29 Ottobre 2024
Indagato il 62enne ferrarese Luca Cavicchi a cui vengono contestati i reati rivelazione e utilizzazione di segreti di ufficio, accesso abusivo ad un sistema informatico o telematico ed esercizio abusivo della professione. Tra le parti offese anche padre e figlio di Ferrara

Fuga di dati e dossieraggio. Spie e spiati ferraresi nella maxi-inchiesta

di Davide Soattin | 3 min

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C’è anche un ferrarese tra i nomi finiti al centro dell’inchiesta della Procura di Milano sulla presunta rete di hacker che avrebbero sfruttato contatti con pubblici ufficiali ‘infedeli‘ per ottenere informazioni dalle più svariate fonti, dal Ministero dell’Interno all’Agenzia dell’Entrate passando per l’Inps, con l’obiettivo di ‘spiare’ personaggi eccellenti – e non – nel mondo della politica, dell’imprenditoria e dello spettacolo tramite l’estrapolazione e l’archiviazione di file tra il 2014 e il 2019 in tutta Italia.

Si tratta di Luca Cavicchi, 62enne ‘investigatore privato’ di Ferrara, impegnato nel campo delle indagini patrimoniali investigate.

Al momento, i magistrati milanesi lo hanno indagato per rivelazione e utilizzazione di segreti di ufficio, accesso abusivo ad un sistema informatico o telematico ed esercizio abusivo della professione, citandolo – nell’ordinanza del gip del tribunale di Milano – come uno dei “soggetti esterni al sodalizio, operanti nello stesso settore delle investigazioni e della raccolta di informazione”. Un sodalizio di cui fanno parte tredici persone a cui – a vario titolo – oggi viene contestato anche il reato di associazione a delinquere

In tutto, nelle carte dell’inchiesta milanese, il nome del ferrarese Luca Cavicchi torna in sedici episodi finiti sotto la lente degli inquirenti.

In una sola occasione, il 62enne ricopre il ruolo di committente degli accertamenti su terzi, mentre – nella maggior parte dei casi – avrebbe agito su input dell’informatico del sodalizio, Nunzio Samuele Calamucci. Quest’ultimo – stando agli inquirenti – chiedeva di estrapolare i dati sensibili a Cavicchi che, per farlo, a sua volta, si serviva di un pubblico ufficiale ‘infedele’ che glieli trasmetteva con strumenti di comunicazione anche criptati, dopo aver effettuato gli accessi, le informazioni illecitamente esfiltrate dalle banche dati.

Punto Fisco, Serpico, Cli/For (Agenzia delle Entrate), Sdi (Ministero dell’Interno) e Inps le banche dati oggetto di estrapolazioni, mentre tra i personaggi ‘eccellenti’ che sarebbero stati spiati dall’indagato ferrarese rientra anche ii cantante romano Alessandro ‘Alex’ Britti.

Se un ferrarese è finito nell’inchiesta come indagato, almeno due ferraresi sono presenti nelle oltre 500 pagine dell’ordinanza della procura ambrosiana come persone offese. Si tratta di padre e figlio, rispettivamente di 49 e 18 anni.

A ‘spiarli‘ sarebbe stato, secondo le indagini, Giuliano Schiano, maresciallo della Guardia di Finanza operativo presso la Direzione investigativa antimafia di Lecce, che effettua numerosi interrogazioni il 5 e il 7 ottobre 2022. Gli accessi Sdi riguardano membri di una società romagnola e le rispettive famiglie.

Schiano – che avrebbe avuto rapporti anche con Cavicchi in qualità di pubblico ufficiale – è stato raggiunto dalla misura cautelare interdittiva della sospensione dall’esercizio del pubblico ufficio per la durata di 6 mesi.

A difendere Cavicchi è l’avvocato Gian Luigi Pieraccini che, raggiunto da Estense.com, ha commentato: “Nell’interesse di Luca Cavicchi, allo stato indagato nel procedimento milanese sui dati rubati, intendo precisare che il mio assistito risulta totalmente estraneo all’ipotesi di associazione a delinquere che ha comportato la sottoposizione di alcuni indagati agli arresti domiciliari. Infatti è indagato a piede libero. Lo stesso è accusato di aver ricevuto “dati” coperti da segreto da pubblici ufficiali rimasti ignoti alle indagini che potrebbero aver compiuto accessi abusivi a sistemi informatici protetti. Tali soggetti non riguarderebbero soggetti di rilevanza politica o istituzionale. Una volta esaminati gli atti investigativi ci riserveremo di chiedere l’interrogatorio“.

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