“Prego indagini compito identificazione, arresto, traduzione qui comunista alto più tosto, magro, castano, anni 27 circa, dall’aspetto operaio”, così scrive il questore di Bologna Luciani, il 22 ottobre 1927.
Il giovane “dall’aspetto operaio” altri non era che Otello Putinati, anti interventista, durante la prima guerra mondiale, antifascista e partigiano dopo la presa di potere di Mussolini, egli diverrà infine il vero e proprio simbolo del quartiere San Luca, la zona operaia di Ferrara dove era nato e che mai si arrese al regime dittatoriale.
La mostra a lui dedicata, curata per la parte storica da Antonella Guarnieri e ospitata presso l’Archivio di Stato di Ferrara in corso della Giovecca 146, si avvale della copiosa documentazione contenuta nel fascicolo personale di Putinati, appartenente alla serie Gabinetto del fondo Questura, ivi conservato. Ad Alessandro Fabbri, presidente del Circolo culturale e filatelico di Ferrara, si devono tre pannelli che raccolgono immagini e notizie relative a francobolli dedicati a personaggi ed eventi direttamente collegati all’antifascismo ed alla Resistenza locale e nazionale.
La mostra sarà inaugurata venerdì 25 ottobre alle 10 e sarà visitabile sino all’8 novembre dal lunedì al venerdì dalle ore 9 alle ore 14. Nell’occasione sarà possibile effettuare un annullo postale speciale celebrativo di Otello Putinati
Condannato a più 12 anni complessivi di reclusione dal Tribunale speciale per la difesa dello Stato, Otello Putinati continuerà a lottare sino alla fine della dittatura, costringendo anche la sua numerosa famiglia e la moglie Carolina Storari a una vita di stenti e di rischi continui.
Sarà uno degli uomini più importanti della Resistenza estense e porterà con sé, alla sua prematura morte il 19 dicembre del 1952, la storia di molti degli avvenimenti ancora oggi non completamente chiariti, come ad esempio quello relativo alla matrice dell’uccisione del federale di Ferrara Igino Ghisellini, a cui fece seguito la rappresaglia di civili che diede inizio alla lunga stagione di terrore e di repressione fascista, che caratterizzarono il biennio resistenziale nella città estense.
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