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Con l’avvicinarsi delle festività, ha fatto alzare più di un sopracciglio la comparsa, in alcune edicole del territorio, dei calendari dedicati a Mussolini
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Masi Torello. Settantasette lavoratori della Regal Rexnord Tollok si sono svegliati lunedì mattina scoprendo che verranno licenziati. “Senza che vi fosse alcun sentore hanno ricevuto la comuinicazione dell’azienda che intende procedere con i licenziamenti”, è stato così aperto lo stato di agitazione e tutti i lavoratori sono in sciopero davanti allo stabilimento dell’azienda che ha sede a Masi Torello e in cui si costruiscono giunti utilizzati anche per le pale eoliche.
La cosa che più stupisce, ci racconta Chiara Zambonati della Fiom di Ferrara, è che “l’incontro che abbiamo fatto al 27 di luglio con l’azienda sembrava che tutto fosse ancora gestibile, attraverso eventualmente degli ammortizzatori sociali e invece questa mattina in maniera del tutto inaspettata da parte nostra e ancor meno da parte dei lavoratori è arrivata la comunicazione dell’apertura della procedura dei licenziamenti collettivi”.
Subito dopo i sindacati Fiom, Film e Uilm, sono stati convocati per il 9 ottobre nella sede di Confindustria “per discutere insieme all’azienda e fare l’esame congiunto”.
Tra l’altro, ci racconta sempre Zambonati, “nella lettera si giustifica la chiusura dicendo sostanzialmente che tutta la lavorazione verrà esportata in India e Cina per cui c’è esportazione totale dell’attività con la chiusura dello stabilimento e licenziamento di 77 lavoratori senza incentivo”.
Ora “si apre una questione legata all’esame congiunto dove proveremo a capire se ci sono margini per salvare l’azienda e per attivare gli ammortizzatori sociali”.
Il calo di fatturato e di produzione era noto ai sindacati che si erano incontrati lo scorso 27 luglio senza però avere sentori del rischio di cessazione dell’attività. “A dire dell’azienda in data 27 di luglio poteva essere recuperato attraverso altri modi e tamponato con della cassa integrazione. Invece decidono a distanza di un paio di mesi di chiudere lo stabilimento e di esportare la produzione”.
Mercoledì mattina i lavoratori sposteranno il presidio davanti alla sede di Confidustria aspettando l’esito dell’esame congiunto.
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