di Emanuele Gessi
Costruire un modello di “aula verde” per garantire degli spazi più salubri alle nuove generazioni. In questo obiettivo fondante si può racchiudere il progetto Symbien, che è stato presentato al liceo ferrarese Ludovico Ariosto nella mattinata di sabato 5 ottobre. Le numerose e complesse ambizioni della ricerca, tutte improntate a riflettere in maniera sensibile sulla relazione fra uomo e ambiente, hanno saputo stimolare e coinvolgere diversi enti pubblici e privati del territorio, che sono scesi in campo per dare il proprio sostegno.
L’idea, nata nel 2022 dalla collaborazione fra Unife e il liceo Ariosto, è stata poi sostenuta anche dal Comune e dalla Provincia di Ferrara, dal Consorzio Futuro in Ricerca e dall’Ufficio scolastico territoriale. Per trasformare concretamente i propositi virtuosi, è stata individuata una classe del liceo Ariosto a indirizzo scientifico, l’attuale 5N, con cui si è costruito un percorso durato due anni e che, nel complesso, ha visto la partecipazione di oltre quaranta persone.
“È stata realizzata un’aula prototipo – ha spiegato Sante Mazzacane, ideatore del progetto Symbien e direttore del laboratorio Cias, che si occupa di inquinamento e salute – in cui si è cercato di controllare i microrganismi, i processi, i consumi e gli ecosistemi”. L’obiettivo finale rimaneva quello di aumentare il benessere, la sicurezza e la salute. Per riuscirci sono state intraprese alcune azioni ben precise. La misurazione dei parametri di Co2, per esempio. Ma anche l’introduzione di piante nell’aula, la sanificazione delle superfici a base di microrganismi probiotici e l’inserimento di un sistema meccanico di ventilazione.
A distanza di due anni dall’inizio del progetto si sono messi in luce dei risultati significativi. Le piante hanno favorito la riduzione di anidride carbonica di oltre il 70%. L’uso dei detergenti probiotici sviluppati da Copma ha consentito di ridurre del 63% i patogeni dispersi nell’aria e del 78% sulle superfici. Mentre il sistema di ventilazione meccanica messa a punto da Aldes ha permesso il dimezzamento dei funghi e delle muffe.
“È un buon giorno tutte le volte che alla scuola viene data la possibilità di incontrare la ricerca scientifica – ha detto Isabella Fedozzi dirigente scolastico del liceo Ariosto – ed è un buon giorno ogni volta che le istituzioni pubbliche hanno la possibilità di lavorare con l’imprenditoria privata”. Soffermandosi sulla scelta del nome del progetto Symbien, Fedozzi ha spiegato che l’acronimo da cui è composto, School Symbiotic Environments, contiene in sé un messaggio di inclusività. “Simbiosi deriva dal greco: sún e bíos, ovvero vivere insieme. Il nostro augurio è che le nuove generazioni lo facciano con le proprie diversità e in maniera armoniosa”.
La presentazione del progetto è stata anche l’occasione per Daniele Garuti, il neoeletto presidente della Provincia, a fare la sua la prima uscita pubblica. “Ci tenevo a partire da qui perché scuole e strade sono sempre al centro della nostra attenzione. Il progetto Symbien è l’esempio di una bella ricerca che dà stimoli fecondi a noi che siamo coinvolti nella gestione delle strutture provinciali per fare del nostro meglio a garantire la qualità”.
Il vicesindaco Alessandro Balboni si è augurato che questo esperimento possa diventare un modello per molte altre scuole. E ha lodato la capacità di portare sotto i riflettori la realtà “spesso sottovalutata che, anche l’aria che respiriamo negli spazi chiusi, può avere un impatto sulla nostra salute”.
Le missioni del progetto, comunque, non finiscono qui e nuovi obiettivi sono stati posti. Fra questi spiccano: aumentare il numero delle piante, creare un’aula interamente a energia zero e applicare modelli di decarbonizzazione. Come si suol dire, l’appetito vien mangiando.
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