Si è riunita la prima assemblea degli iscritti all’associazione Ferrara Popolare Europea che ha provveduto alla elezione del Direttivo composto da Guglielmo Bernabei, Andrea Tosini, Rossella Zadro, Renata Gagliani, Francesco Volta, Giacomo Montanari e Carlo Ragazzi.

Il Direttivo, su indicazione dell’Assemblea, ha nominato Guglielmo Bernabei presidente, Andrea Tosini vice presidente, Rossella Zadro segretaria generale.

Il presidente eletto, Guglielmo Bernabei, ha sottolineato quanto sia “fondamentale il valore dell’ascolto. Il  centro resta il luogo dell’equilibrio e della ponderazione degli interessi. Lo faremo portando avanti i nostri  valori, a partire da una tradizione cattolico popolare che mette al centro la persona, la competenza e il merito,  il principio di sussidiarietà, la valorizzazione dei corpi intermedi. E ancora le battaglie sulla disabilità,  sull’inclusione e sul valore formativo dello sport, sui giovani e le donne, contro ogni forma di violenza e  discriminazione Sono questi i pilastri su cui si fonda la nostra associazione. Di fronte ad uno scenario sempre  più polarizzato, riteniamo che lavorare per un centro più forte, che accolga le tante sensibilità moderate e  popolari del nostro territorio, sia la via da percorrere. Ci auguriamo che chi condivide valori, prospettive e  obiettivi di questo cammino si unisca a noi in questo nuovo percorso”.

Posizione condivisa dal Direttivo che ha preso l’impegno dinanzi all’Assemblea di elaborare un progetto  politico-culturale che dia gambe agli obiettivi dell’Associazione quale contributo alla formazione dei nuovi  gruppi dirigenti nei campi della politica, dell’impresa, e dell’amministrazione pubblica.

Tra le altre cose, il Direttivo ha evidenziato alcuni dei temi che intende proporre fin da subito in un contesto  politico-sociale spesso frammentato: come far contare la voce dei popolari, riformisti e dei moderati, anche  a livello locale? Ecco perché Ferrara Popolare Europea intende rafforzare un’area moderata e riformista  attraverso la costruzione di uno spazio che rappresenti il luogo del pragmatismo e della concretezza. Un sorta  di “pensatoio” dove fare sintesi delle tre grandi culture politiche: popolare, liberale e riformista.