Sbandano con la moto. Due feriti in via Calzolai
Schianto con feriti a Malborghetto di Boara, dove - nella serata di giovedì 1° maggio - una motocicletta su cui stavano viaggiando due persone è andata a sbattere autonomamente contro un guardrail
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Sette motivi per cui la sentenza di primo grado che ha condannato Nicola Naomo Lodi per induzione indebita va riformata o annullata
Una stretta di mano ha sigillato il passaggio di testimone tra l’amministratore unico uscente di Sipro – Agenzia dello Sviluppo, Stefano di Brindisi e Paolo Govoni, attuale vicepresidente della Camera di Commercio di Ferrara
Il tribunale di Milano ha dissequestrato i beni confiscati - agli inizi di aprile - alla ditta Zoffoli Metalli Srl di Tamara, azienda copparese finita al centro della maxi-operazione del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza di Trieste contro il traffico illecito di rifiuti
Ancora un grave incidente in via Comacchio dove, nel tardo pomeriggio di mercoledì 30 aprile, una donna di 30 anni e una bambina di 5 anni - mamma e figlia - sono state investite mentre stavano attraversando la strada all'altezza del civico 195, poco dopo la rotonda di via Caldirolo
Lunedì 16 una ditta incaricata ha iniziato ad abbattere tre alberi presenti nell’area cortiliva interna al complesso che si trova tra corso Isonzo, via Fiume, via Cassoli e corso Piave. Non si tratta della stessa area oggetto delle interrogazioni di Anna Zonari de La Comune di Ferrara recentemente venduta da Acer (Azienda Casa Emilia Romagna) a un privato che pare voglia fare dei parcheggi. Si tratta invece di una zona acquistata da 13 condòmini di corso Isonzo 20 nel maggio 2023 dalla stessa Acer. La ditta per abbattere gli alberi è stata nuovamente convocata nella mattinata del 18 settembre poiché i proprietari ritengono di aver adempiuto alle pratiche necessarie per poter procedere.
“A seguito dell’acquisito – fanno sapere attraverso i loro avvocati Sara Pancaldi e Nicola Marani -, si è reso necessario valutare il trattamento e la manutenzione unicamente di 3 alberi presenti sull’area di proprietà, ossia un bagolaro, un ippocastano ed un acero montano (non salici né oleandri), per via di episodi di caduta pericolosa di rami e per la sussistenza di annose richieste di risarcimento danni, per via delle radici del bagolaro, che hanno prodotto crepe nelle cantine dei condomìni adiacenti”.
Viste le rimostranze i proprietari hanno deciso di procedere con una perizia svolta da “un agronomo di fiducia, al fine di accertare lo stato delle piante di proprietà, così come imposto in materia di manutenzione del verde”. Le piante sono state classificate in categoria D (alto rischio caduta) mentre “il tecnico ne ha caldeggiato l’abbattimento, riconoscendo sussistenti le condizioni ‘di stretta necessità’ per le quali il Regolamento del Verde Pubblico e Privato del Comune di Ferrara (art. 9 comma 1) prevede appunto l’abbattimento”.
“La conseguente istanza di abbattimento – fanno sapere gli avvocati – è stata quindi regolarmente depositata e protocollata in data 16 gennaio 2024 presso il Comune di Ferrara, il quale ha prestato il proprio assenso come da normativa”. Nell’istanza, aggiungono, “i proprietari si sono impegnati alla sostituzione delle piante abbattute, in base alle relative previsioni di legge”.
Si sentono dunque autorizzati a procedere e “senza attendere alcuna controperizia né termini, non previsti in nessuna normativa vigente, né autorizzati dai proprietari. In tal senso peraltro, nessuna richiesta formale è mai pervenuta ai proprietari dell’area”.
I condòmini contrari all’abbattimento erano convinti, probabilmente a causa di un misunderstanding con i tecnici dell’Ufficio verde pubblico, di avere 10 giorni di tempo (da lunedì 16) per una controperizia. I tecnici, martedì 17, hanno invece parlato di un accordo informale ma non vincolante scatenando il malcontento tra i membri del comitato “Per un giardino verde”.
“Articoli di stampa – ricordano gli avvocati – hanno riportato che in tale sede i referenti dell’ufficio verde avrebbero garantito che tali alberi non sarebbero stato abbattuti. Tale affermazione non corrisponde al vero, avendo il predetto ufficio comunale cercato una composizione con le parti nel pomeriggio, e poi rilevato la regolarità della procedura di abbattimento”.
“Atteso quindi – proseguono – che quest’ultima è del tutto regolare, e che la grave pericolosità delle piante persiste, in data odierna (18 settembre 2024, ndr) i proprietari hanno nuovamente convocato la ditta incaricata del loro abbattimento”.
Ancor una volta, “durante le operazioni di abbattimento i condòmini degli stabili adiacenti hanno nuovamente manifestato” con atteggiamenti che vengono definiti “violenti e minacciosi” oltre che “del tutto illegittimi ed immotivati”. Sarebbero arrivati ad “aggredire verbalmente l’amministratore del condominio e fisicamente almeno due proprietari, quindi eludendo anche la sicurezza privata contattata per l’occasione”.
Sono stati quindi chiamati i carabinieri mentre “i proprietari e l’amministratore di condominio, vittime di tali aggressioni, sporgeranno regolare denuncia-querela, e più in generale procederanno a tutelare i loro diritti in tutte le competenti sedi”.
Sabato 21 settembre invece il comitato “Per un giardino verde” aprirà le proprie porte da via Fiume 3, dalle 9 alle 12 e dalle 15 alle 18 “per poter dare a tutti – dicono – la possibilità di prendere visione di come, dall’oggi al domani, aree e spazi verdi, alberi secolari e biodiversità, da un momento all’altro possano venire rasi al suolo per far spazio a ghiaia, cemento e ‘posti auto'”.
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