Attualità
18 Settembre 2024
Una residente: "Qua c'erano dei salici e degli oleandri bellissimi, ora stanno distruggendo tutto, solo macchine di qua e di là"

Condominio Garibaldi. Unica soluzione fare un’istanza in tribunale

di Pietro Perelli | 2 min

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“Una situazione paradossale”, “questo è uno scempio”. Sono preoccupati gli inquilini del condominio Garibaldi e sono anche combattivi pronti a richiedere un’istanza in tribunale per la sospensione dei lavori di abbattimento di diversi alberi. Questo potrebbe essere l’unico modo che hanno per far valere le loro richieste visto che lunedì 16 settembre una ditta incaricata ha iniziato i lavori.

Il lotto incriminato questa volta non è quello venduto da Acer a un privato che dovrebbe realizzare dei parcheggi ma un’altra area di proprietà di alcuni residenti nel complesso che conta 143 appartamenti. L’area cortiliva interna da oltre mille metri quadrati è suddivisa in tre parti recintate.

Lunedì, dopo l’inizio dei lavori, diversi residenti sono scesi per cercare di bloccarli chiedendo anche l’intervento della Polizia Locale oltre che dell’ufficio verde pubblico del Comune di Ferrara. Così come successo martedì non hanno potuto fare nulla oltre al verificare che i lavori si stessero svolgendo con le autorizzazioni richieste.

Informalmente erano però riusciti a concordare dieci giorni di tempo (non rispettati) per poter svolgere una controperizia dato che diversi residenti non sono conviti della pericolosità dichiarata di tre alberi per cui è stato chiesto l’abbattimento. Ora si è arrivati alla conclusione che serve un’istanza al tribunale se si vuole stoppare, almeno momentaneamente, l’abbattimento degli alberi.

Gli animi si scaldano, arriva anche l’amministratore di condominio che gestisce l’area “incriminata”, non parla con la stampa e neanche con i residenti, parla solo con la Polizia Locale e con i tecnici del comune. Formalmente ha compiuto tutte le procedure come da normativa. I residenti sono arrabbiati, pensavano di avere dieci giorni per fare la controperizia, si sentono presi in giro.

“Per noi – ci dice una residente – questo è un polmone, su corso Isonzo non possiamo aprire neanche le finestre per via dell’inquinamento”. In passato, ci raccontano, lo spazio era ancora più verde mentre oggi gli anziani si riposano seduti all’ombra degli alberi mentre i bambini giocano riparati dal sole. “Qua troviamo la pace” e invece oggi “hanno venduto pure lo stradello”. Una parte laterale dell’accesso da via Fiume è stata venduta e recintata per fare degli stalli per il parcheggio delle auto.

Insomma, quello che era una spazio “bello e armonico” si sta trasformando. “Qua c’erano dei salici e degli oleandri bellissimi, ora stanno distruggendo tutto, solo macchine di qua e di là”.

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